Ragazze italiane rapite in Siria, la famiglia di Greta: «Se volete aiutarle raccontate la verità»

Ragazze italiane rapite in Siria, la famiglia di Greta: «Se volete aiutarle raccontate la verità»
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Giovedì 7 Agosto 2014, 12:23 - Ultimo aggiornamento: 13:29
Se volete stare vicini a Vanessa e Greta, raccontate cosa succede in Siria e perch in questa situazione. Così un parente stretto di Greta Ramelli ha risposto ai giornalisti a proposito della ragazza rapita in Siria entrando nella casa di famiglia a Gavirate.



Il ragazzo (probabilmente il fratello) ha confermato di non potere dire nulla sul caso di Greta e Vanessa, le due ragazze lombarde rapite. Ma ha voluto affrontare comunque i tanti cronisti presenti fuori dalla casa, dopo aver letto i giornali di stamani, dicendosi «stupito che nessuno conosca davvero la Siria e perchè è in questa situazione dopo la caduta dell'impero ottomano».



«Non credo voi siate più veri giornalisti come una volta» ha detto entrando poi in casa senza volere aggiungere altro e dire il suo nome.




L'associazione: «Aspettiamo le ragazze, stop alle dichiarazioni». «A nome del Progetto Horryaty vorrei dire che non saranno rilasciate dichiarazioni a nessuno»: lo ha scritto stamani su Facebook Roberto Andervill, terzo responsabile del progetto Horryaty, di cui le due cooperanti Greta Ramelli e Vanessa Marzullo rapite in Siria sono fondatrici.



«Tutte le informazioni sul Progetto sono su questa pagina - aggiunge -. Tutte le altre informazioni, ammesso che ce ne siano, non saranno divulgate». Andervill afferma anche che «non saranno tollerati commenti di nessun genere» sulla pagina dell'associazione, dopo che con ogni probabilità ne sono stati postati diversi non proprio piacevoli. «Questo Progetto - conclude - continuerà a esistere appena Greta e Vanessa saranno di nuovo con noi. Grazie per il sostegno».
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