Russiagate, nuova pista: Mosca propose incontro a Trump nel 2016 tramite la lobby delle armi

Foto: Donald Trump (Lapresse) e Vladimir Putin (Ansa)
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Sabato 18 Novembre 2017, 13:34 - Ultimo aggiornamento: 18:11
Mosca propose un incontro a Donald Trump nel maggio del 2016. È quanto sostengono diverse fonti citate dal New York Times, secondo cui il pontiere tra l'allora candidato alle primarie repubblicane e Vladimir Putin fu Aleksandr Torshin, vice governatore della Banca centrale russa e esponente di spicco di Russia Unita, il partito che sostiene il presidente. Torshin sosteneva di agire per conto di Putin: la sua controparte negli Usa era Rick Clay, del gruppo conservatore Christian cause, che avrebbe a sua volta girato una mail a Rick Dearborn, della campagna di Trump, nel cui oggetto si leggeva: «Apertura informale da parte della Russia e invito a cena».

La mail è finita nella mani degli inquirenti del Senato impegnati a fare luce sul Russiagate. La proposta venne quindi inoltrata da Dearborn a Jared Kushner, Paul Manafort e Rich Gates. Il genero di Trump la rifiutò, con un messaggio visionato dagli inquirenti. «Declina. È probabile che questa gente poi torni a casa e sostenga di avere un accesso speciale solo per darsi importanza. Stai attento», aveva scritto.

In quei giorni Rick Clay stava organizzando una cena a Louisville in onore dei veterani feriti in programma negli stessi giorni in cui Trump era atteso in città per partecipare alla convention annuale della National Rifle Association, la potente associazione di lobby dell'industria delle armi. Clay auspicava che Trump potesse partecipare alla cena, occasione per un incontro fra il candidato e Torshin, sostenitore del diritto ad armarsi anche in Russia e membro a vita della National Rifle Association.

Alla cena della NRA partecipò il figlio dell'attuale presidente, Donald Trump jr., che era seduto vicino a Torshin, che secondo la ricostruzione del New York Times sarebbe comunque riuscito a incontrare, e a stringere la mano, all'inquilino della casa bianca alla convention dell'associazione. Nella cronologia del Russiagate, la proposta sarebbe arrivata alcune settimane dopo l'altro tentativo di "agganciare" Trump, quello che coinvolse il consulente della campagna repubblicana George Papadopoulos e un intermediario del governo russo, che prometteva di avere materiale compromettente su Hillary Clinton. Il tentativo di Torshin sarebbe arrivato poco prima invece della famosa riunione alla Trump Tower di New York fra Donald Trump jr, Jared Kushner, Paul Manafort e l'avvocato russo Natalia Veselnitskaya, in cui il tema era sempre lo stesso, il materiale che Mosca sarebbe stata disposta a cedere a Trump per infangare la sua rivale.

Il Pais aveva reso noto nei mesi scorsi che Torshin avrebbe dovuto incontrare Trump il due febbraio, prima di una colazione ufficiale con una delegazione russa di cui era a capo.
L'incontro era stato cancellato all'ultimo momento, hanno spiegato al quotidiano spagnolo fonti della Casa Bianca, a causa del montare delle critiche a Trump per la sua possibile collusione con Mosca, anche se poi i due hanno comunque partecipato alla colazione collettiva. La sera del primo febbraio, Troshin aveva cenato con due parlamentari repubblicani e lo stratega di Trump Steve Bannon. Clay ha spiegato al New York Times che la proposta di Torshin gli era pervenuta attraverso l'amico di lunga data Jhonny Yenason, della Military Warriors Support Foundation, una organizzazione in sostegno dei veterani di guerra. Torshin ha fondato nel 2012 in Russia una organizzazione copia della NRA, Diritto a portare armi, presieduta da Maria Butina, residente a Washington e invitata ad alcuni degli eventi di gala per l'inaugurazione di Trump presidente. Il primo contatto fra Torshin, la sua organizzazione e la NRA era stato nel maggio del 2013, quando l'esponente russo aveva presto parte alla convention della NRA di Houston. Il gruppo russo aveva invitato a Mosca, nel dicembre del 2015, una delegaizone dell'NRA composta da personalità vicine a Trump.
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