Usa, i primi 100 giorni di Trump: come potrà disfare l'America di Obama

Usa, i primi 100 giorni di Trump: come potrà disfare l'America di Obama
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Giovedì 10 Novembre 2016, 16:34 - Ultimo aggiornamento: 17:13

Donald Trump potrà disfare gran parte dell'eredità di Barack Obama, già nei primi famosi 100 giorni della sua presidenza. Anzi letteralmente nel suo primo giorno, dal momento che molte delle più importanti azioni del suo governo Obama è stato costretto dall'ostruzionismo del Congresso ad adottarle per decreto esecutivo. Azioni che president Trump potrà cancellare con una semplice firma. «Vogliamo identificare forse 25 ordini esecutivi che Trump potrà effettivamente firmare il primo giorno di mandato», ha spiegato in un'intervista a The New Yorker Stephen Moore, analista della conservatrice Heritage Foundation che è uno dei consiglieri di Trump. «Se governi con ordini esecutivi, allora il prossimo presidente può arrivare e rovesciarli tutti». A rischio sono ordini esecutivi che sono il manifesto stesso dell'America di Obama, come quello che ha bloccato la deportazione degli immigrati minorenni senza documenti o che ha dato via all'accoglienza dei rifugiati siriani, fumo negli occhi per Trump e Gop. E c'è anche una grande ipoteca sul futuro delle restrizioni sulle emissioni di gas serra da parte delle centrale elettriche, l'aumento degli stipendi per i contractor federali e l'estensione del congedo per malattia del coniuge alle coppie gay.

Non solo. Dopo aver disfatto le misure che fanno il cuore dell'America di Obama, Trump potrà voler firmare degli ordini esecutivi per cominciare a disegnare la sua America. Per esempio una misura per allentare i controlli prima delle vendita di armi o per ordinare al dipartimento del Commercio di avviare azioni contro la Cina. Secondo il Washington Post, Trump nel primo giorno potrebbe anche fare un altro gesto fortemente simbolico: nominare un procuratore speciale per mettere sotto inchiesta Hillary Clinton. Ma questo, concorda il Post, sarebbe politicamente rischioso, soprattutto se Trump intende continuare il percorso di pacifica transizione che ha avviato con l'incontro alla Casa Bianca con Obama. In effetti Trump il programma dei suoi primi 100 giorni di governo lo ha presentato a Gettysburgh sotto il titolo di «contratto con gli elettori americani», quando erano in pochi a credere che potesse mai diventare realtà. Il contratto, che evoca nel nome il «Contratto con l'America» di Newt Gingrich, si concentra su tre principali assi d'azione, primo tra i quali «restaurare l'onesta, la responsabilità e il cambiamento a Washington», in linea con il messaggio fortemente anti-establishment che è stata la chiave di successo del miliardario.

Sei le misure immediate, tra le quali spicca la «proposta di un emendamento costituzionale per imporre un limite di mandato a tutti i membri del Congresso». Cosa che naturalmente ha fatto già storcere il naso alla leadership del Gop al Congresso. Poi, stop ad assunzioni di dipendenti federali ed una misura di deregulation che prevede per ogni nuova regolamentazione federale approvata se ne devono eliminare due. Per finire, guerra totale ai rapporti troppo stretti tra lobbisti e politica, imponendo, per esempio, ad ex funzionari pubblici e congressisti di aspettare 5 anni prima di lavorare per una società di lobby.Con il secondo punto si promette di «proteggere i posti di lavoro americani», con l'annuncio, già nel primo giorno del mandato, della decisione di «rinegoziare o ritirarsi dal Nafta e dal Tpp» gli accordi commerciali contro cui Trump ha incanalato la rabbia della classe operaia impoverita americana che 'ha votato facendogli vincere gli stati, cruciali, della Belt Rust. Poi ancora il fucile puntato contro l'America, ambientalista e leader nella lotta ai cambiamenti climatici, di Obama: via il «veto Obama-Clinton» a progetti per le infrastrutture, a partire dall'oleodotto Keystone; «cancellare miliardi di pagamenti a programmi dell'Onu sul clima ed usarli per migliorare le infrastrutture in America».

E poi, ancora, eliminare limitazioni allo sfruttamento di giacimenti di petrolio e shale oil, gas e carbone per la «produzione di 50 miliardi di riserve energetiche che creano posti di lavoro». Infine il punto che Trump definisce 'la restaurazione della sicurezza e dell'ordine costituzionale« che prevede quindi la cancellazione di tutti »gli ordini esecutivi incostituzionali« di Obama. Ed i punti più controversi, e preoccupanti, della sua campagna, a cominciare dalla promessa di »iniziare a rimuovere dal Paese gli oltre due milioni di immigrati illegali criminali - si legge esattamente nel suo contratto - e cancellare i visti ai Paesi stranieri che non se li riprendono«. L'ultimo punto prevede »la sospensione dell'immigrazione dalle regioni in cui è diffuso il terrorismo«, il famoso divieto d'ingresso ai provenienti dai paesi islamici, che è stato però depurato del termine che aveva infuriare mezzo mondo.

Nel contratto, Trump inserire anche le 10 misure che chiederà al Congresso nei suoi primi 100 giorni, a partire da un taglio delle tasse teso a far «crescere l'economia del 4% in 25 anni e creare 25 milioni di posti di lavoro». Poi la legge per «rigettare e sostituire l'Obamacare» con un sistema alternativo, quella per «mettere fine all'immigrazione illegale finanziando la costruzione di un muro sul confine i cui costi saranno rimborsati interamente dal Messico». Ed in ultimo un piano per «10 miliardi di investimenti nei prossimi 10 anni per la costruzione di infrastrutture» in cui coinvolgere anche il settore privato attirandolo con promessa di sgravi fiscali. Il leader della maggioranza al Senato, Mitch McConnell, però non considera questa una priorità, mentre ovviamente è entusiasta dell'idea di smontare da subito l'odiato Obamacare. Efficaci promesse elettorali, piani come la costruzione del muro o il divieto d'ingresso dai paesi islamici sono in effetti di difficile realizzazione. Anche per la sorveglianza delle moschee e la reintroduzione del water boarding, se la dovrà vedere con i guidici, a cui hanno già annunciato che faranno ricorso i gruppi per la difesa diritti civili alla prima azione in odore di incostituzionalità.

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