«I risultati in Sicilia lo dimostrano inconfutabilmente: la scelta a sinistra ha portato il nostro partito, che i sondaggi quotavano fra il 10 e il 12 per cento, al 4.2 per cento con la perdita di quasi due terzi degli elettori. Analogo fenomeno accadrebbe a livello nazionale, anzi sarebbe ancor più accentuato visto la forte polarizzazione del voto politico. E, nelle regioni del nord, Alternativa Popolare sarebbe totalmente azzerata» dice Formigoni.
«Ragionino i colleghi che ancora propongono un'alleanza elettorale con il Pd: AP ne sarebbe distrutta, si salverebbe solo qualche capo e capetto a cui Renzi ha deciso di regalare il seggio. È questo il comportamento corretto di una dirigenza? Salvare se stesso e lasciare affondare la base di quasi un milione di persone che ci ha seguito e sostenuto in questi 4 anni?».
«La scelta è l'unità con gli altri movimenti e partiti che si rifanno al PPE, a partire dai movimenti centristi e da Forza Italia.
Questa volta i leader devono seguire la volontà del loro popolo: NO ad alleanze a sinistra, NO a scelte solitarie che non hanno prospettive in elezioni politiche, SI all'unità di tutte le forze del PPE», conclude Formigoni.
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