Bonino: «Ci apparentiamo con il Pd per impedire la vittoria di chi non vuole l'Europa»

Bonino: «Ci apparentiamo con il Pd per impedire la vittoria di chi non vuole l'Europa»
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Sabato 20 Gennaio 2018, 16:32 - Ultimo aggiornamento: 16:36

«Abbiamo scelto l'apparentamento della nostra lista con quella del Pd perché abbiamo messo al centro la valorizzazione dell'agenda europeista» e per «impedire la vittoria di chi non vuole l'Europa». Lo ha detto la leader di +Europa, Emma Bonino, in quella che ha definito uno «statement, non una conferenza stampa» in cui ha annunciato l'apparentamento della Lista +Europa con il Pd. «Potevamo fare anche un corsa solitaria e ce lo hanno consigliato in molti: la tentazione è stata forte ma abbiamo ben chiaro che gli avversari da battere sono innanzitutto i nazionalisti antieuropei, quelli che parlano di difesa della razza bianca, che danno messaggi xenofobi», «gli amici della Le Pen e di Orban», ha spiegato Bonino.
 


«Vedo che mia popolarità tra i politici è piuttosto alta: è un riconoscimento non tanto alla mia persona ma alla mia storia e alle mie battaglie - ha detto ancora - Però vorrei aggiungere una cosa: magari, amatemi di meno ma... votatemi di più».

Quindi Bonino ha sottolineato che «la vera sovranità è quella che condividiamo in Europa: la sovranità nazionale di Salvini e Di Maio è una sovranità di carta, pericolosa, fuori dal tempo e dall'Europa»: +Europa in campo serve anche a dire «No a referendum fasulli, per uscire dalla moneta unica o doppie monete».

«La nostra non è la Lista Bonino-Tabacci ma molto di più: è l'unica novità di questa elezione, l'unico progetto serio», ha affermato, «Quando siamo partiti, in splendida solitudine, dicendo che le elezioni in Italia sarebbero state un confronto tra europeisti e sovranisti, tra chi vuole la società aperta e chi vuole rilanciare il nazionalismo, sembravamo dei signori eccentrici, lontani dalla politica reale» continua Bonino che sottolinea le radici di questo progetto: «Noi siamo radicali, liberali, democratici, federalisti europei. Nel nome di Altiero Spinelli, di Marco Pannella, di Alcide de Gasperi e di Luigi Einaudi abbiamo sempre creduto nell'integrazione europea e lavorato perché si possa arrivare agli Stati Uniti d'Europa».

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