Carrai, il caso esplode in Parlamento. Il governo: possiamo farlo. Opposizioni in trincea

Carrai, il caso esplode in Parlamento. Il governo: possiamo farlo. Opposizioni in trincea
di Diodato Pirone
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Mercoledì 20 Gennaio 2016, 17:47 - Ultimo aggiornamento: 22 Gennaio, 00:03
Il "caso Marco Carrai", ovvero la nomina a responsabile della delicatissima "cyber security" (le reti telefoniche ed elettroniche sulle quali vigilano i servizi segreti) di un imprenditore amico di vecchia data del premier Matteo Renzi, approda in Parlamento. «Il governo ha la facoltà di avvalersi di consulenze tecniche. Laddove decidesse di farlo, provvederà a rispondere celermente» a eventuali interrogazioni parlamentari ha detto il ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi, rispondendo a un’interrogazione di Sinistra Italiana sulla possibile nomina di Marco Carrai da parte del governo, con una competenza in materia di cyber security. 

Nei giorni scorsi Palazzo Chigi aveva fatto sapere che Carrai potrebbe diventare una figura centrale del mondo dei nostri servizi segreti a patto della sua rinuncia ai conflitti d’interessi creati dalle sue aziende che operano in quel settore.

Le opposizioni sono sul piede di guerra. «Se il Governo non farà marcia indietro, siamo pronti a consultare il presidente della Repubblica. Ne va della sicurezza del Paese», tuona Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera, che insieme al collega senatore Maurizio Gasparri, per protesta ha “occupato” il Copasir (il comitato parlamentare che vigila sui Servizi) per protestare contro l’esclusione di FI dal comitato e contro la nomina di Carrai.
I 5Stelle parlano di "aria di colpo di Stato".  

 
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