Savoia, Comunità ebraica di Roma: «Salma al Pantheon? Scempio». Grasso: rientro in Italia atto di compassione ma no a revisionismi

Savoia, Comunità ebraica di Roma: «Salma al Pantheon? Scempio». Grasso: rientro in Italia atto di compassione ma no a revisionismi
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Lunedì 18 Dicembre 2017, 11:07 - Ultimo aggiornamento: 19 Dicembre, 17:07

«Un Paese maturo e democratico deve saper fare i conti con il proprio passato. Le responsabilità prima, durante e dopo l'avvento del fascismo, così come la firma delle vergognose leggi razziali, non consentono alcun revisionismo sulla figura e l'operato di Vittorio Emanuele III. Il rientro della salma in Italia, essendo stata esclusa categoricamente la possibilità della tumulazione al Pantheon, è un mero atto di umana compassione senza alcun onore pubblico, gestito con prudenza e sobrietà. Così il presidente del Senato Pietro Grasso dopo le polemiche sul rientro in Italia della salma di Vittorio Emanuele III.

«Mi auguro piuttosto - conclude Grasso - che le polemiche di queste ore si trasformino in una seria occasione di dibattito e di approfondimento storico, soprattutto tra le giovani generazioni», ha aggiunto.


Sull'ipotesi che la salma di Vittorio Emanuele III fosse portata al Pantheon come richiesto dai Savoia si è scagliata la Comunità ebraica. Sarebbe uno
«scempio», ha detto la presidente della Comunità Ebraica di Roma Ruth Dureghello. «Ho letto e sono convinta che le istituzioni su questo, come ci hanno dimostrato negli ultimi anni, sapranno prendere la posizione giusta. Sarebbe veramente uno scempio mettere la salma vicino a questo luogo che è stato quello della deportazione di tanti ebrei italiani». 

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