Spostare più in là possibile il momento del voto comincia a sembrare accanimento terapeutico non solo al Nazareno. Matteo Renzi continua a ripetere che tocca a Gentiloni e Mattarella decidere la data del voto. Fosse stato per lui si sarebbe dovuto andare al voto in primavera. Andarci ora, a poche settimane dalla legge di Bilancio, appare però molto difficile se non impossibile. Probabile quindi che si ripeta lo schema del 2012. Ovvero voto a dicembre sulla legge di Stabilità e scioglimento delle camere con elezioni a fine febbraio.
Ovviamente con l’attuale legge elettorale che, per responsabilità forse anche degli elettori, difficilmente sarà in grado di dare al Paese un unico vincitore.
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