Ius soli, Gentiloni: conquista di civiltà. FI e Lega all'attacco

Ius soli, Gentiloni: conquista di civiltà. FI e Lega all'attacco
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Sabato 19 Agosto 2017, 20:22 - Ultimo aggiornamento: 20 Agosto, 17:36
Paolo Gentiloni rilancia sullo Ius soli, e il centrodestra insorge e minaccia barricate in Parlamento contro un provvedimento che giudica «azzardato» ritenendolo un lasciapassare per gli aspiranti fondamentalisti islamici.

Resta comunque saldo l'impegno del premier di riprendere a settembre l'esame del ddl che prevede la cittadinanza per i figli degli immigrati perché - ha spiegato - quella legge è una «conquista di civiltà e un modo per valorizzare e arricchire la nostra identità». «Il concetto di cittadinanza in un mondo che cambia - ha aggiunto - non va confuso con la mancanza di certezze», e «andare verso una società più aperta e multietnica non deve comportare una rinuncia alla nostra sicurezza e ai nostri stili di vita». Una scommessa non facile, ma su cui - ha rimarcato Gentiloni - «le istituzioni democratiche si giocano una parte fondamentale della loro credibilità».

Parole, quelle del premier, che hanno innervosito la Lega e tutto il centrodestra da sempre ostile allo ius soli e ancor più oggi dopo il susseguirsi degli attacchi terroristici in tutta Europa. «Dopo quello che è successo a Barcellona e in Finlandia rilanciare lo ius soli suona come un pericoloso azzardo», si è ribellato il vicesegretario federale della Lega Nord Lorenzo Fontana per il quale «la storia di molti attentatori dimostra che la cittadinanza non è uno strumento di integrazione, piuttosto un mezzo di facile penetrazione in Europa». Lo Ius soli una conquista di civiltà? «No, una follia», attacca Matteo Salvini che preannuncia barricate: «lo bloccheremo, lottando dentro e fuori dal Palazzo: la
cittadinanza e il diritto di voto sono una conquista, non si regalano». «Le priorità del paese sono altre, Fi è contro il
ddl», ha sentenziato Giovanni Toti, consigliere politico di Berlusconi.

Gentiloni «scellerato» è l'affondo di Maurizio Gasparri per il quale rilanciare il ddl in questo momento equivale a «gettare benzina sul fuoco». Sulla stessa linea Giorgia Meloni leader di Fdi: «Contro questo ennesimo, scellerato provvedimento continueremo la nostra raccolta firme per dire no ius soli». «Aprire oggi una discussione sullo ius soli è irresponsabile, avventato e destinato ad alimentare paura e sospetto», ha messo in guardia Paolo Romani capogruppo di Fi al Senato, mentre Roberto Calderoli ha bollato la sinistra come «tafazzista e irresponsabile».

A tentare di arginare il fiume di no del centrodestra , il sottosegretario agli Esteri Benedetto della Vedova che ha messo in guardia dal rischi di incorrere in un grave «errore», quello di «identificare migranti e terroristi». Quindi a suo giudizio « ha fatto benissimo il Presidente Gentiloni a ricordare oggi che la legge sulla cittadinanza è l'altra faccia delle politiche per la sicurezza».

A favore dello Ius Soli è Mdp che con Francesco Laforgia chiede a Gentiloni di «non cedere allo stop di Alfano» e «alle tante sirene retrive che suonano nel Paese». Così - fa sapere il capogruppo alla Camera - ci sarà il nostro «deciso sostegno». E il collega di partito Federico Fornaro indica una data: il ddl può andare già in aula il 12 settembre: noi siamo pronti a votarlo.

 
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