Renzi contro Dijsselbloem: «Prima si dimette meglio è». Prodi ironico: «Ho percepito invidia...». Ma lui resta al suo posto

Jeroen Dijsselbloem
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Mercoledì 22 Marzo 2017, 10:41 - Ultimo aggiornamento: 23:23

«Il Presidente dell'Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, ha perso una ottima occasione per tacere. In una intervista a un quotidiano tedesco si è lasciato andare a battute stupide - non trovo termine migliore - contro i Paesi del sud Europa a cominciare dall'Italia e dalla Spagna. Penso che gente come Dijsselbloem, che pure appartiene al partito socialista europeo anche se forse non se ne è accorto, non meriti di occupare il ruolo che occupa. E prima si dimette meglio è. Per lui ma anche per la credibilità delle istituzioni europee».

Così su Facebook l'ex premier Matteo Renzi su quanto detto dal capo dell'Europgruppo in merito ai Paesi del Sud che «spendono soldi in alcol e donne». «Se vuole offendere l'Italia lo faccia al Bar Sport sotto casa sua, non nel suo ruolo istituzionale», aggiunge.  «E penso anche che la nostra proposta di fare primarie per i ruoli di responsabilità in Europa sia fondamentale - sottolinea Renzi - e spero sia rilanciata da tutti: Jeroen ha visto il suo partito passare alle ultime elezioni dalle 25% al 5%. Il che la dice lunga sul fatto che è giusto combattere i populisti ma bisogna farlo senza smettere di essere popolari. Altrimenti si diventa ingranaggi della tecnocrazia».  «Ci sono leader in Europa che faticano a prendere il voto dei parenti stretti: è l'ora di avere più democrazia, ovunque.Nella settimana dei trattati di Roma lavoriamo tutti per una Europa della democrazia e non della burocrazia», conclude Renzi. 

Richieste di dimissioni, prese di distanza, condanne: le parole del capo dell'Eurogruppo hanno suscitato reazioni dure ma di fatto la Ue non ha evitato di prendere una posizione netta sulla vicenda. «Il suo mandato scade a gennaio 2018», ha dichiarato all'Ansa il portavoce di Dijsselbloem, Michel Reijns, rispondendo in modo affermativo alla domanda se Dijsselbloem resterà a capo dei 19 Paesi dell'eurozona. «Ora è tempo di formare un nuovo governo, questo potrebbe prendere un certo tempo», ha aggiunto, «durante questo» periodo «resta come ministro ad interim delle finanze e anche come presidente dell'Eurogruppo».

«Ognuno è responsabile per i suoi commenti», ha affermato il portavoce del presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker. «Juncker», ha ancora ricordato il portavoce, «ha sempre espresso il suo rispetto, la sua simpatia e persino il suo amore per il fianco Sud dell'Europa».

Dal canto suo, «Schaeuble apprezza il lavoro di Jeroen Dajsselbloem. E noi contiamo sul fatto che l'eurogruppo sia ancora pienamente funzionante per il resto della legislatura», ha detto invece la portavoce di Wolfgang Schaeuble, alla conferenza stampa di governo, rispondendo a una domanda sulle diverse richieste di dimissioni, arrivate dopo l'intervista rilasciata alla Faz da Dijsselbloem. «Io non do voti alle interviste», ha aggiunto.

Ironico il commento alle parole di Jeroen Dijsselbloem dell'ex premier italiano ed ex presidente della Commissione Ue Romano Prodi: «Ho percepito un senso di invidia...», ha detto uscendo da Montecitorio dopo la cerimonia sui Trattati di Roma.

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