M5S, a Roma dibattito sulla partecipazione con Toninelli e Perilli

Il dibattito
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Sabato 22 Luglio 2017, 17:54
Il M5S sceglie il secondo municipio, dove alle elezioni amministrative 2016 ha vinto il Pd, per il primo evento di piazza ultra politico con portavoci locali e nazionali (si tratta di un municipio tutto sommato non a rischio contestazione come successo di recente a San Lorenzo). Tema: la democrazia partecipativa. E vista la scaletta e i personaggi coinvolti, si tratta di un primo tentativo di ricucire ferite e strappi politici durissimi consumati in un anno.

Ci saranno il deputato cremonese Danilo Toninelli (alter ego dei tutor di Raggi Alfonso Bonafede e Riccardo Fraccaro e sempre in prima linea quando si tratta di difendere la sindaca) e il consigliere regionale Gianluca Perilli, membro di quel mini direttorio romano che pur formato da quattro pesi massimi del M5S (Roberta Lombardi, Paola Taverna, Fabio Massimo Castaldo e Perilli appunto) durò appena quattro mesi e finì per dimettersi a causa dei contrasti insanati con la sindaca su Raffaele Marra.

Ci saranno poi i consiglieri capitolini Angelo Sturni e Gemma Guerrini che rappresentano i due lati opposti dell'idea di democrazia diretta del M5S: il primo ha avviato la modifica dello statuto del Campidoglio per poter recepire proposte deliberative dal basso, la seconda avrebbe voluto una piattaforma web dedicata all'azione amministrativa di Roma per agevolare il confronto orizzontale con la cittadinanza ma soprattutto per evitare ferite dolorose come quella relativa allo stadio di Tor di Valle che ha portato alla sospensione della collega Cristina Grancio. 

Si tratta di un evento che vuole portare la discussione politica dentro i confini del M5S (ha infatti il logo ufficiale) e fuori dalle (aggueritissime) assemblee dei tavoli di lavoro che rivendicano quello sforzo di partecipazione che ad oggi non sembra avere più molta cittadinanza tra gli eletti in Campidoglio. A quelle assemblee (che non hanno mai ricevuto il logo M5S) hanno preso parte eretici come l'architetto Francesco Sanvitto, in precedenza ascoltatissimo quando a Roma il M5S era all'opposizione. E alla prima edizione dell'assemblea si erano fatte vedere anche le consigliere Maria Teresa Zotta e Cristina Grancio proprio perché al di là del logo ufficiale con cui sono marchiati gli eventi volevano capire e ascoltare le istanze che arrivavano. 

Ora bisogna rilanciare la dialettica con la città, ragionano i pentastellati nazionali, ed ecco l'evento istituzionale apparecchiato a piazza Bologna il 27 luglio. «Partecipare senza delegare. È questa la nostra piccola grande rivoluzione - scrivono gli organizzatori - Seguire un problema, proporre soluzioni, partecipare alla discussione decisionale non per acquisire potere politico ma per camminare insieme alle istituzioni, essere partecipi – nei limiti imposti dalle regole di amministrazione – delle decisioni riguardanti il territorio nel quale si vive». 

«Nei limiti imposti dalle regole di amministrazione». Una formula perfetta per frenare attacchi al vetriolo preventivi di chi la rivoluzione e il coinvolgimento della cittadinanza non l'ha visto. 
 
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