Vitalizi, M5S: «Li aboliremo in Costituzione»

La battaglia sui vitalizi
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Martedì 22 Agosto 2017, 15:27 - Ultimo aggiornamento: 23 Agosto, 16:53
É il primo atto che farà il candidato presidente M5S della regione Sicilia, Giancarlo Cancelleri, ed è considerata da tempo la vera priorità per i pentastellati. É l'abolizione dei vitalizi. Oggi il blog torna sulla questione per far capire che il M5S non intende rinunciare a questa battaglia e anche per rispondere indirettamente al senatore dem Ugo Sposetti che ha già promesso di voler affossare la norma, passata alla Camera, al Senato. «Dicono che voterò no alla riforma. È riduttivo. Sarebbe meglio dire che ho già costruito la maggioranza parlamentare che affosserà la legge sui vitalizi», ha affermato. «Emanuele Macaluso e Emma Bonino hanno dedicato la loro vita a battaglie per la democrazia e per il Paese, non meritano una pensione per il loro lavoro?». E poi, «perché bisogna dare fastidio a tutte quelle donne che hanno diritto alla pensione di reversibilità, per essere state accanto a mariti impegnati in politica? Parliamo di signore di 85 o 90 anni, che vivono di quello. E io mi preoccupo per loro».

Dal blog, il M5S risponde a tono promettendo di inserire nella Costituzione il provvedimento. Per abolire i vitalizi «abbiamo tentato di utilizzare diversi strumenti ma solo con una norma costituzionale possiamo essere sicuri di realizzarlo». Così il deputato M5s Danilo Toninelli sul blog di Beppe Grillo dove ha presentato le riforme istituzionali che intende promuovere il M5s. «Allo stesso modo occorrerà intervenire su quelle prerogative parlamentari che oggi sottraggono deputati, senatori e ministri, dall'applicazione della giustizia e alle regole che valgono per tutti i cittadini» aggiunge. E qui si riferisce alle immunità parlamentari che hanno salvato da una querela per diffamazione il senatore Maurizio Gasparri.

Per il M5s una prima area di intervento di revisione costituzionale è giustificata dalla «necessità di combattere i privilegi» della classe politica: «Alcune disposizioni costituzionali devono essere modificate, non perché fossero sbagliate quando sono state introdotte, ma perché l'abuso che ne è stato fatto ne ha distorto il funzionamento concreto.
Così occorre stabilire un tetto agli stipendi ed ai rimborsi parlamentari e ricondurre il sistema dei vitalizi, anche per il passato, al sistema pensionistico che vale per tutti i cittadini. Anche gli ex parlamentari, come ogni altro lavoratore, dovranno ricevere una pensione commisurata ai contributi versati: niente di meno ma niente di più!».
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