M5S: «Merkel non perde tempo: ha scaricato Renzi per tornare con Berlusconi»

Il blog rilancia Berlusconi
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Domenica 20 Agosto 2017, 16:29 - Ultimo aggiornamento: 21 Agosto, 10:46
«Fuori Renzi, dentro Berlusconi. La Merkel si prende gioco degli italiani». Così il M5s sul blog di Beppe Grillo dove segnala: «qualcosa in Europa è cambiato. E Angela, a quanto pare, non è una che perde tempo. La Merkel ha cambiato cavallo. Ha scaricato il suo pupillo Matteo Renzi per puntare sull'usato sicuro, Silvio Berlusconi, l'uomo che ha fatto dell'Italia il suo reame». Ora, aggiungono i 5 Stelle «siamo curiosi di leggere l'ultimo tweet di Matteo Salvini sulla sua nuova alleata».

«Da mesi nei corridoi di Bruxelles tutti hanno compreso che il segretario del Pd non conta più niente. Ogni tanto manifesta disappunto rispetto accordi suicidi che lui stesso ha siglato, ma nessuno lo ascolta. Peggio: nessuno lo sente. Un lento ma inarrestabile declino» sostiene il M5s che ricorda: «la storia si ripete: il fantasma di Berlusconi ha bisogno della Merkel per dimostrare che può contare ancora qualcosa. La Merkel ha bisogno di Berlusconi perché teme che il MoVimento 5 Stelle smantelli una ad una le politiche che hanno regalato al popolo tedesco 20 anni di benessere alle nostre spalle. La Merkel deve finire il lavoro che ha iniziato e chiudere la camicia di forza che ha cucito per l'Italia. Il suo prossimo obiettivo è integrare il Fiscal Compact nel quadro giuridico dell'Unione Europea e istituzionalizzare un super-ministro delle finanze per l'Eurozona.

Insomma, commissariare il nostro Paese».
Insomma, «Berlusconi è la stampella della Merkel. Gli italiani non sono fessi. È la boa di salvataggio per l'attuale progetto di un'Europa molto distante dal meraviglioso sogno di comunità. Un progetto suicida che noi cambieremo. E non soltanto noi, perché per fortuna sono sempre di più i Paesi che si stanno attrezzando per cambiare le carte in tavola e - conclude il blog - far crollare una volta per tutte questa dittatura fondata sull'austerità che minaccia i Paesi più poveri».


 
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