M5S, caos parlamentarie: sarà pioggia di ricorsi. Ma il blog di Grillo: voto concluso, tutto ok

La selezione dei candidati
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Mercoledì 17 Gennaio 2018, 12:16 - Ultimo aggiornamento: 18 Gennaio, 07:44

Le parlamentarie, seppur tra le polemiche per i problemi tecnici della piattaforma Rousseau, si sono concluse. Ad annunciarlo è il blog di Beppe Grillo che sottolinea: «Il caos di cui blaterano i giornali non c'è stato. La proroga non è stata necessaria. La nostra è stata una prova di democrazia diretta online che non ha eguali per dimensione e importanza in tutto il mondo». E il M5S annuncia: «I risultati delle votazioni sono stati affidati a due notai che li custodiranno fino a domenica. Le liste definitive saranno annunciate questa domenica a Pescara».

Il popolo degli iscritti ha votato, non senza difficoltà, tanto che a un certo punto sembrava che le consultazioni sarebbero state prorogate. Molti gli iscritti che si sono lamentati per non essere riusciti a votare, un fatto che dallo staff del Movimento danno per «normalissimo» data la mole di accessi contemporanei. Ma quello che ha sollevato più polemiche è l'esclusione di alcuni possibili candidati a Camera e Senato dalle liste della parlamentarie.

Attivisti storici si sono lamentati per non aver trovato il loro nome negli elenchi e hanno segnalato invece la presenza di candidati che non avrebbero completato la presentazione dei documenti richiesti dal Movimento per la candidatura. «Non ho mai ricevuto nessuna mail di esclusione. Perché non sono in lista? Le votazioni sono nulle» scriveva ieri sul suo profilo Facebook l'attivista trapanese Monica Modica. «Ho ricevuto tante chiamate perché non mi trovano in lista» faceva eco Daniela Morfino, attivista di Marineo (Palermo). E come loro tanti altri.


Dallo staff del M5S spiegano però che non c'è nulla di anormale. La presentazione della candidatura, dicono, rappresentava una «disponibilità» ma comunque doveva essere vagliata dal Movimento. Insomma le esclusioni riguardano soggetti che non avrebbero i requisiti per essere candidati: da documenti mancanti o non rispondenti al vero su indagini penali e carichi pendenti, a precedenti esperienze politiche, passando anche per feedback negativi provenienti dal territorio. «Molto è cambiato rispetto a cinque anni fa nel Movimento - spiegano - Ci accusavano di uno scarso raccordo con la società civile e con il territorio e di aver candidato chiunque, oggi non è più così. Ci sono state delle selezioni». Esclusi anche tutti coloro i quali «hanno cercato di salire sul carro del vincitore» senza mai essersi impegnati davvero nel Movimento. Da non dimenticare poi la possibilità da parte del capo politico, inserita nel regolamento, «di valutare la compatibilità della candidatura con i valori e le politiche del MoVimento 5 Stelle, esprimendo l'eventuale parere vincolante negativo sull'opportunità di accettazione della candidatura. Tale parere vincolante può essere espresso fino al momento del deposito delle liste elettorali».

Decine e decine di telefonate, da tutta Italia. Dal Nord al Sud è già partita la battaglia degli esclusi alle parlamentarie M5S. «Tra ieri e stamani - racconta all'Adnkronos l'avvocato Lorenzo Borré, l'uomo che ha dato voce agli espulsi dal Movimento portando Grillo e i suoi in Tribunale - ho ricevuto tante di quelle chiamate che ci vorrebbe una linea dedicata. Sono tutti arrabbiati, tutti pronti a rivolgersi al Tribunale per far valere diritti che considerano violati». Ma Borré, stavolta, ha deciso di fare un passo indietro. «Ho invitato a rivolgersi a un altro legale, passo la mano - dice - perché penso ci sia un'incongruenza di fondo: io mi trovo in questo momento a difendere la prima associazione, quella nata nel 2009 che ha dato vita al M5S, contro la terza, quella, per intenderci, alla quale si sono iscritti gli attivisti che hanno partecipato a queste parlamentarie, inclusi gli esclusi che oggi vogliono portare Grillo, Di Maio e i vertici in Tribunale».

Stavolta gli 'epuratì non li difenderà Borré, dunque, che solo pochi giorni fa ha chiesto la nomina di un curatore che rappresenti la prima associazione M5S per curarne gli interessi. «Ma considerando il tono delle telefonate e il gran numero, da tutte le Regioni di Italia - dice - sono certo ci sarà presto un ricorso di massa». Non una vera class action, ma qualcosa che gli somiglia molto. A parlamentarie ancora in corso, si delineano all'orizzonte già le prime grane giudiziarie per Grillo e i suoi.

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