Il premier Paolo Gentiloni è soddisfatto per il risultato parlamentare: «Dall' Afghanistan all' Iraq, dal Libano al Kosovo, dalla Libia al Niger le forze armate e la cooperazione italiana lavorano per la pace, lo sviluppo e la stabilità, contro il terrorismo e il traffico di esseri umani», sostiene il presidente del Consiglio.
In Niger saranno inviati 470 militari, e in 60 andranno in Tunisia a sostenere la missione Nato per lo sviluppo delle capacità delle Forze Armate di quel Paese. Alla Repubblica Nigerina in particolare l'Italia fornirà supporto «nell'ambito di uno sforzo congiunto europeo e statunitense per la stabilizzazione dell'area».
Sarà potenziata l'attività di sorveglianza delle frontiere: verranno impiegati 130 mezzi terrestri e due mezzi aerei per una spesa prevista di 30 milioni di euro fino al 30 settembre prossimo. Con la missione in Tunisia verrà rafforzata l'attività di controllo delle frontiere e di lotta al terrorismo. Sono stati stanziati 4,91 milioni fino alla fine di settembre. La spesa totale prevista per il 2018 per le missioni all'estero è di 1.504 miliardi di euro: circa 80 milioni in più rispetto al 2017.
Un'«emozionata» Laura Boldrini conduce i lavori d'Aula di quella che probabilmente è la sua ultima seduta da presidente della Camera.
Renato Brunetta motiva il sì di Fi a sostegno della «sicurezza del nostro Paese». Giorgia Meloni, assicura che Fdi vigilerà affinchè i nostri soldati «lavorino per mettere un freno ai flussi migratori che attraverso la Libia giungono sulle nostre coste» e «non per difendere gli interessi della Francia in Niger». E Tonino Moscatt del Pd ribadisce che «con queste missioni contribuiamo a produrre sicurezza e a scongiurare il terrorismo e a controllare i flussi migratori».
© RIPRODUZIONE RISERVATA