Il Pd ieri non ha posto nessun veto alla convocazione di Ghizzoni ma ha anche sollecitato l’audizione di molti altri banchieri, ex banchieri e persino del presidente della regione Veneto Zaia. Al Nazareno puntano ad allargare lo spettro di indagine della Commissione a tutte le banche coinvolte nei crac. Soprattutto sui motivi che hanno portato alla crisi delle banche venete. Dalla Popolare di Vicenza a Veneto Banca.
«Vogliamo che la Commissione parlamentare d'inchiesta sulle banche vada fino in fondo e abbia tutte le possibilità per fare chiarezza, con tutte le audizioni possibili che sono state proposte dai vai gruppi», sostiene Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera, specificando quale è la sua posizione sul calendario dei lavori della commissione banche. «Nessun gruppo parlamentare metta veti a possibili audizioni richieste, e non si voti su questi eventuali veti, non si è mai fatto. Perché altrimenti, in Commissione, si aprirebbe un mercato delle vacche. Mi auguro che la proposta del presidente Casini, sia risolutiva per potere lavorare le prossime tre settimane con grande serenità e per dire una parola definitiva sulla tragedia dei tanti cittadini truffati dalle banche, ovvero ristorare i cittadini che fidandosi delle loro banche hanno perso tutto».
L’auspicio di Brunetta si scontra però con il calendario e i tempi ridotti della Commissione. Due settimane e mezzo ancora di tempo che difficilmente basteranno per ascoltare tutti. Il clima da campagna elettorale non aiuta di certo, me per il Pd Ghizzoni può essere ascoltato solo se si troverà il tempo anche per scavare anche sui motivi del crac delle banche venete e di Mps.
© RIPRODUZIONE RISERVATA