«Su questo non sono d'accordo con Prodi: in tutti i Paesi il leader del governo è anche leader del partito, pensiamo a Obama. Nei partiti non ci può essere dualismo», ha detto Veltroni esprimendo il suo dissenso con il professore bolognese circa la necessità di avere due figure distinte, una a Palazzo Chigi e una alla guida del Pd. Quindi ha bocciato l'ipotesi di larghe intese tra Pd e Berlusconi: «Ho sempre avito un'idea chiara, quella dell'alternativa.
Spero in un centrosinistra maggioritario».
La polemica con Giorgio Napolitano «non ci sta e non ci deve stare. Al Presidente emerito tutti dobbiamo rispetto e riconoscenza per quello che ha fatto», ha detto Veltroni commentando lo scontro tra il presidente del Pd, Matteo Orfini e l'ex Capo dello Stato sul tema delle intercettazioni.
Veltroni ha poi parlato della legge elettorale: «Qualsiasi sistema elettorale si scelga l'importante è che il giorno dopo il voto si abbia un governo. L'Italia, con il suo debito pubblico, non è la Spagna che si può permettere di stare senza governo. Dico chiaramente che sono contro le preferenze, storicamente uno strumento che ha portato corruzione. Credo nei collegi uninominali, o collegi molto piccoli, ma è necessario riprendere il rapporto tra l'eletto e il suo territorio».
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