Vertice Lorenzin-Regioni: dubbi sull'abolizione del ticket

Beatrice Lorenzin
di Carla Massi
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Giovedì 6 Aprile 2017, 08:51 - Ultimo aggiornamento: 16:14

Abolizione ticket, primo round. Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin e le Regioni riprenderanno la trattativa il 19 aprile. Ieri l'incontro per capire quanto possa essere percorribile l'ipotesi di cancellare la compartecipazione alla spesa per visite, esami ed analisi.

I CONTI
Intervistato ieri dal Messaggero, il ministro ha annunciato l'impegno a cercare di superare i ticket, mossa che Ap considera strategica insieme alla revisione dei voucher e alla legittima difesa in vista della campagna elettorale. Tutti gli assessori concordano con l'ipotesi di un'eventuale eliminazione del ticket ma, una volta che si mettono a fare i conti, sorgono le perplessità. Quei tre miliardi che arrivano alle casse dello Stato dalla tassa sanitaria servono come il pane in certe Regioni. Sono la benzina per affrontare le emergenze, per continuare a mandare avanti alcuni ambulatori per fare campagne di prevenzione.

E' da due anni che aspetta la riforma del sistema di compartecipazione sanitaria e questo potrebbe essere il momento per valutare la possibilità di arrivare all'obiettivo. Magari entro la fine dell'anno, come si augurano i più ottimisti.

Il timore degli amministratori è quello di dover pensare di nuovo ad una stretta nelle prestazioni. Di tagli, il ministro Lorenzin, non ha parlato ma, alcuni addetti ai lavori non vedono alternative.

«Nell'eventualità di una finale abolizione dei ticket - commenta Antonio Saitta, coordinatore degli assessori regionali alla Sanità, andrà comunque garantita la quota attualmente derivata da questa entrata. Fondamentale per garantire l'attività sanitaria». Oltre che per evitare la riduzione del fondo, spiegano gli amministratori, anche per arginare la possibile corsa al pronto soccorso dove, i codici bianchi (il più basso livello di gravità) devono pagare la tassa. Lo scenario che tratteggiano non è solo quello di una difficoltà economica ma anche organizzativa.

Luca Coletto, assessore del Veneto proprio sull'emergenza ha concentrato i suoi dubbi: «Se non mettiamo un filtro per i pronto soccorso, dove ci troviamo sempre percentuali esasperate di codici bianchi, non riusciremo più a contenere le inappropriatezze».

LE ESENZIONI
La decisione di rivedere il sistema ticket è strettamente legata alla disparità di pagamento nelle diverse Regione. E, soprattutto, rispetto al numero degli abitanti, le esenzioni. Che siano per patologia o per reddito. Obiettivo principe del tavolo tra il ministro della Salute e le Regioni è quello di ripristinare, nelle zone dove non c'è, il principio di equità e solidarietà.

Il 19 aprile verrà istituito un gruppo di lavoro al quale parteciperanno le Regioni, i rappresentati dei ministeri di Economia e Salute, l'Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari) e i tecnici. Entro l'estate potrebbero essere sul tavolo le prime proposte. Tre al momento, le possibili strade percorribili già indicate da Beatrice Lorenzin: una revisione della compartecipazione alla spesa, ovvero i ticket, sulla base dei componenti familiari o della perdita del lavoro, ma a parità di gettito, un recupero di risorse attraverso la spending review che consenta, eliminando gli sprechi, di immettere più fondi nel sistema, con il risultato di arrivare all'abolizione, una revisione delle modalità di raccolta con una formula più proporzionale al reddito, vincolando le risorse alle fasce fragili e in difficoltà.

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