Roma, dopo il caso Virgilio intervengono i presidi: «Mandateci i cani antidroga»

Roma, dopo il caso Virgilio intervengono i presidi: «Mandateci i cani antidroga»
di Camilla Mozzetti
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Lunedì 20 Novembre 2017, 08:15
La formazione certo, e il ripristino del dialogo ma per rendere sicura una scuola i presidi della Capitale non hanno dubbi: «Servono controlli improvvisi e capillari, con cani antidroga spiega Mario Rusconi, presidente dell'Associazione nazionale presidi a Roma per escludere il consumo e lo spaccio di stupefacenti tra i giovani». La prossima settimana, l'Associazione incontrerà i vertici della Città Metropolitana (l'ex provincia) che si occupa della gestione dei 345 istituti superiori della Capitale. All'ordine del giorno nella riunione di mercoledì prossimo, a cui parteciperà anche la preside del liceo Virgilio, Carla Alfano, la firma di un protocollo congiunto tra organo politico e rappresentanti delle scuole per chiedere alle autorità preposte, (polizia e carabinieri) controlli ciclici negli istituti superiori con cani antidroga pronti a scovare sostanze stupefacenti.
«Siamo rimasti sbalorditi spiega Rusconi di fronte alle dichiarazioni degli studenti del Virgilio che affermavano con naturalezza la facilità di trovare a scuola il fumo per farsi uno spinello e di fronte a quanto detto da alcuni genitori che derubricavano l'uso delle sostanze stupefacenti a un problema marginale». Ecco allora che per ripristinare quella normalità invocata a chiare note anche dal ministro dell'Istruzione, Valeria Fedeli, serve anche l'intervento delle autorità.

I CONTROLLI
Nessuna irruzione o clima del terrore. Non è questo che avanzano i presidi. Piuttosto controlli nelle ore della ricreazione in quegli ambienti di ritrovo, come i cortili, che sembrano essere le vere piazze di spaccio. Sopratutto al classico Virgilio.
Il meccanismo si invoca non solo per il liceo al centro di Roma ma anche per altre scuole superiori, comprese quelle di periferia. «È inutile esporre la gigantografia di Falcone e Borsellino prosegue Rusconi se poi i giovani si fanno beffa della legalità. Diventa retorica e con la retorica non si educano i ragazzi». Il documento, una volta firmato (sarà sottoscritto da decine di presidi) con l'avallo della Città Metropolitana sarà trasmesso alle autorità competenti. Non resterà che aspettare poi una risposta. Invocata, tra l'altro, dai presidi già nelle prossime settimane. «La scuola ha due compiti conclude Rusconi la prima è la formazione dei giovani anche attraverso incontri con medici, psicologici e autorità. Dall'altra servono i controlli perché non c'è nessun altro luogo come la scuola dove i giovani si riuniscono».
Dalla Città Metropolitana la delegata alla Scuola per il Movimento 5 Stelle, Teresa Zotta, che incontrerà i presidi mercoledì prossimo ricorda: «Già in passato negli istituti erano stati fatti controlli antidroga attraverso un accordo con il ministero dell'Interno». Tradotto, la strada è più che percorribile.

IL MINISTERO
Intanto proprio sulla vicenda del Virgilio, sull'occupazione illegale e le feste dissennate a base di alcol, droghe e psicofarmaci aperte tra l'altro agli esterni tramite il pagamento di un biglietto d'ingresso irrompe il ministro dell'Istruzione Valeria Fedeli. «I fatti emersi in questi giorni dalle cronache sono preoccupanti e meritano spiega il ministro i dovuti approfondimenti». E poiché anche in ambiente scolastico esistono gli strumenti di prevenzione e quelli sanzionatori, è doveroso far chiarezza nell'interesse di un equilibrio generale sotto assedio ormai da giorni. Perché quello che conta in questa storia dalle quale è emersa l'assenza di legalità ma ancor di più la totale mancanza tra giovani e alcune famiglie del rispetto dell'Istituzione scuola, è il ripristino di una normalità. Che possa definirsi figlia di una società moderna e civile. «Ho chiesto aggiunge la Fedeli al direttore generale dell'Ufficio scolastico regionale del Lazio (Gildo De Angelis che in un'intervista a Il Messaggero non ha nascosto la meraviglia di fronte ai mancanti interventi delle autorità al Virgilio) di incontrare la più presto le rappresentanze dei genitori, delle studentesse e degli studenti, i vertici della scuola e gli insegnanti e di farsi promotore di un rinnovato dialogo all'interno dell'istituto».
 
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