«È inutile bombardare le imbarcazioni, le persone disperate troveranno sempre sistemi per fuggire: faranno altri barconi, passeranno via terra», dice. «Non siamo soddisfatti di questo accordo. Qualcosa è stato fatto, come il finanziamento dell'operazione Triton, ma così non si risolve il problema. Servirebbe un programma a lungo termine, una politica delle migrazioni seria», afferma il card. Vegliò commentando il vertice dei leader dell'Unione europea sulle migrazioni che si è svolto ieri a Bruxelles.
L'atteggiamento della Gran Bretagna, ad esempio, che ha risposto con un no secco all'accoglienza, secondo il cardinale Vegliò «è molto egoistico.
Tutti sono disposti a dare soldi, basta che non vengano a disturbare nel proprio Paese. Ma non è questa la soluzione». Secondo il capo-dicastero vaticano, «sarebbe un prestigio per l'Europa far vedere che è in grado di risolvere il problema delle migrazioni». Invece, a suo avviso, l'Ue «è una unità economica, finanziaria ma non ha una politica estera comune. Quanto conta l'Europa in Medio Oriente o in Africa o in America Latina? Niente. Contano i singoli Paesi: i legami della Spagna con l'America Latina, della Francia con l'Africa o con il Medio Oriente». L'Europa, conclude, «è un progetto bellissimo ed entusiasmante ma mi sembra che oggi sia molto egoista, stanca, abbia perso i suoi valori cristiani».
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