Una misura analoga era stata presa anche sette anni fa per Benedetto XVI. La misura per la verifica dei flussi turistici previsti, già allora impedì che si potesse presentare a Fatima, a sorpresa, l’attentatore turco, Alì Agca visto che in diverse interviste allora (come del resto anche recentemente) aveva manifestato la ferma volontà di recarsi a pregare con il Papa in Portogallo. Il rischio si è presentato puntualmente anche stavolta. Basta leggere un’intervista apparsa alcuni mesi fa su Stanze Vaticane. «Vorrei andare a maggio del prossimo anno, per il centenario delle apparizioni mariane a Fatima. E lì pregare, insieme al Papa, la Madonna, la mia madre spirituale». Alla replica che per ora il terrorista turco ha il divieto di ingresso nell’area Schengen, l’ex membro dei Lupi Grigi aveva aggiunto: «Per questo voglio fare un appello a Papa Francesco, che mi accolga in Vaticano e io diventerò sacerdote».
Nel santuario di Fatima, la corona d’oro collocata sul capo della statua della Madonna, contiene all’interno il bossolo esploso in piazza san Pietro il 13 maggio 1981 da Alì Agca. Fu Papa Wojtyla a volerlo fare incastonare. Egli attribuiva la sua salvezza alla sua intercessione della Madonna di Fatima. “Con una mano l’attentatore sparava, con l’altra mano la Madonna mi salvava”.
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