Milano, l'abbraccio di Papa Francesco alle periferie e ai musulmani

Milano, l'abbraccio di Papa Francesco alle periferie e ai musulmani
di Franca Giansoldati
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Sabato 25 Marzo 2017, 11:16 - Ultimo aggiornamento: 15:36

Ha benedetto il pane fatto in casa da una famiglia italiana, ha telefonato ad una anziana in ospedale, ha ringraziato la famiglia musulmana per la testimonianza di felice integrazione con il quartiere, in via Salomone. La prima simbolica tappa a Milano di Papa Francesco è stata alle Case Bianche, palazzoni popolari situati in una area periferica, segnata dal degrado, dalla emarginazione, dallo spaccio. La nebbia fitta del mattino piano piano ha lasciato spazio al sole, anche se il meteo fino a ieri metteva pioggia. Per gli abitanti delle Case Bianche una specie di miracolo, mentre applaudivano il Papa sulla papamobile. Alle finestre la globalizzazione si vedeva dalle bandiere esposte. Argentina, Bolivia, Messico, Ecuador, Italia, Vaticano e, infine, la bandiera colorata della pace. Un clima di festa, alla mano, gioioso. 

 

Francesco è subito entrato nel palazzone per andare a visitare tre famiglie. La prima famiglia è italiana ed è formata da Dorotea e Stefano Pasquale. Abitano al quarto piano. Si sono sposati civilmente 38 anni fa. Stefano in passato è stato un alcolista, poi ha subito un brutto incidente e col tempo si è ammalato di epilessia. Il suo stato fisico è considerato dai medici grave, e la moglie Dorotea è diventata la sua infermiera, aiutandolo in tutti i ricoveri. Quando il Papa è entrato, Dorotea gli ha mostrato subito il pane che ha fatto cuocere stamattina presto. “Santità per favore lo benedica, lo vorrei portare a tutti i malati”.


La seconda casa visitata è quella di Mihoual Abdel Karim e la moglie Tardane, al secondo piano. I tre figli sono nati in Italia ma loro provengono dal Marocco. Karim lavora in una ditta farmacetica. Sono musulmani praticanti ma molto aperti, tanto che i figli partecipano al doposcuola organizzato dalla parrocchia.

Infine il Papa ha varcato la soglia dell'appartamento della famiglia Oneta, al terzo piano. Nuccio e Adele, sono due anziani molto malati, sposati da 61 nni. Ogni giorno partecipano alla messa. Adele è quasi completamente cieca e Nuccio ha un tumore alla gola.  Ad accompagnarlo a Via Salomone il cardinale Scola e il parroco del quartiere. 

 

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