Vaticano e Cina collaborano per due mostre: una a Pechino e l'altra a San Pietro

Vaticano e Cina collaborano per due mostre: una a Pechino e l'altra a San Pietro
di Franca Giansoldati
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Lunedì 20 Novembre 2017, 16:14 - Ultimo aggiornamento: 21 Novembre, 09:25
Città del Vaticano Le strade della diplomazia vaticana si dirigono a Pechino. In questi ultimi due anni si sono moltiplicati i segnali di distensione e di interesse tra la Cina e il Vaticano. Il percorso per arrivare alle relazioni diplomatiche resta ancora lungo e non si concluderà di certo a breve, tuttavia parecchi elementi stanno ad indicare che è iniziata una stagione diversa dal muro contro muro del passato. Il metodo Matteo Ricci, gesuita apripista del Vangelo nel Celeste Impero del XVII secolo è ancora un simbolo efficace da sfruttare ancora oggi per realizzare rapporti rispettosi e flessibili.

Praticamente quello che stanno facendo dietro le quinte diversi emissari gesuiti di Papa Francesco. Se sabato scorso la sede della Civiltà Cattolica, diretta da padre Spadaro ha ospitato un convegno dedicato alla Cina, presenti il presidente del Consiglio, Gentiloni e il professor Romano Prodi, veterano nei rapporti con Pechino, domani nella sala stampa vaticana verrà presentata la prima mostra Cina-Vaticano, in pratica due mostre contemporanee, una in Vaticano e l'altra nella Città Proibita, previste per il prossimo anno.

La diplomazia dell'arte è assai persuasiva nelle sue forme di cooperazione. A parlarne ci saranno il direttore dei musei vaticani, Barbara Jatta e Jiancheng Zhu, Segretario Generale del China Culture Investment Found assieme al maestro Zhang Yan, due autorità nella Cina dell'arte. Il China Culture Industrial Investment Fund, dipende dal Ministero delle Finanze della Repubblica Popolare Cinese e ha il compito di promuovere e divulgare all'estero la cultura tradizionale cinese. Lo scorso 31 maggio ha donato a Papa Francesco, a nome del popolo cinese, due dipinti dell'artista Yan.
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