Città del Vaticano - Un po' vecchia fattoria, un po' arca di Noè. Stamattina il clima in piazza san Pietro si presentava sotto una divertente veste agreste e contadina. L'area antistante al colonnato, oltre le transenne, era occupata da una serie di box di legno sistemati per ospitare muli, asini, cavalli, oche, galline, anatre, mucche. I rumori della campagna facevano da sfondo a quelli della città, il brusio della folla era stato coperto dai ragli degli asini, dai nitriti dei cavalli, dallo starnazzare allegro delle galline. La fattoria degli animali è stata allestita per festeggiare il protettore
degli animali Sant’Antonio Abate, per l’annuale benedizione.
"Voi allevatori e agricoltori - ha detto il cardinal Angelo Comastri, arciprete della Basilica di San Pietro - avete ancora il senso della famiglia: custoditelo. Date tempo alle vostre famiglie, date tempo ai vostri figli, pregate nelle vostre case come facevate un tempo perché la preghiera riempiva di gioia e di pace la casa. Voi siete custodi di queste belle tradizioni, non perdetele. Il progresso non sta nell’abbandonare queste belle tradizioni, ma nel recuperarle... Non lo dico per accarezzarvi: siete la parte più bella, forse anche più onesta della nostra Italia". Nella piazza c’erano anche tanti allevatori richiamati da Coldiretti e Aia che hanno messo in evidenza il pericolo di estinzione di alcune razze storiche e hanno parlato dello spopolamento di diverse aree montane.