Npc Rieti, i primi punti del reatino
Quintili in serie A in una giornata
storica per i colori amarantoceleste

Federico Quintili (Foto Itzel Cosentino)
di Emanuele Laurenzi
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Lunedì 27 Marzo 2017, 16:20
RIETI - Il primo canestro in serie A segnato in una giornata che gronda storia di pallacanestro reatina. Se non è un segno del destino, poco ci manca. Comunque vada, sarà una giornata da ricordare per Federico Quintili, reatino doc classe 1998 in forza alla Npc, che ieri al PalaSojourner ha giocato due minuti della gara contro Agropoli, bagnati da un canestro ai liberi. «E’ stato bellissimo – commenta il giocatore – una serie di emozioni fortissime. Voglio ringraziare il coach che mi ha dato la possibilità di entrare».

Per lui non è stato il vero esordio, visto che una manciata di secondi (meno di 10) se li era guadagnati già nella gara contro Agrigento. Quella di ieri, però, può essere considerato il vero e proprio battesimo del campo: oltre 2’ e un canestro, nella giornata dell’anniversario della conquista della Coppa Korac e, soprattutto, nel giorno in cui la Npc ha conquistato la salvezza matematica. «Da reatino è stato ancora più bello scendere su quel parquet – racconta Quintili – e, soprattutto, lo è stato in una giornata come quella di ieri. Un momento importante per la città e per la squadra».

Come tutti quelli nati a Rieti, l’incontro tra Quintili e la palla a spicchi è arrivato prestissimo ed è arrivato grazie ad una passione familiare. «Ho cominciato a giocare quando avevo 6 o 7 anni – racconta – grazie a mio padre che è un grande appassionato di basket. E’ stato lui a portarmi agli allenamenti e ho cominciato con la Foresta. Poi sono passato alla Sebastiani e, infine, sono approdato alla Npc».

Punto fisso della squadra under 20, Quintili era già entrato nell’orbita di coach Luciano Nunzi da diverso tempo. «Ci sono state anche altre convocazioni con la prima squadra – dice – ma non era mai arrivato l’esordio, fino alla partita con Agrigento. Dopo la gara con Agropoli ho ricevuto tantissimi complimenti, tantissime telefonate e messaggi dagli amici e dai miei ex allenatori. E’ stato bello, perché ho sentito l’affetto di chi mi sta intorno».

Esordio in serie A ad appena 19 anni. Un grande traguardo per un ragazzo che ora guarda al futuro, ma lo fa con grande calma e saggezza. «Quello che voglio fare – conclude Quintili – è continuare ad allenarmi duramente. Non voglio fare programmi troppo a lungo, voglio guardare al presente. Per il futuro ci sono tante cose da valutare, a partire dal mio futuro tra scuola ed università». Risposta da campione di personalità. 
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