Mazzette per gli appalti post sisma, assolto dopo 11 anni l'imprenditore reatino Patrizio Cricchi

Mazzette per gli appalti post sisma, assolto dopo 11 anni l'imprenditore reatino Patrizio Cricchi
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Domenica 14 Aprile 2024, 00:10

RIETI - L’imprenditore reatino, Patrizio Cricchi assolto con formula piena dal tribunale di Avezzano dall’accusa di corruzione «perché il fatto non sussiste». Dopo un iter giudiziario lungo 11 anni è giunta la formula assolutoria per l’imprenditore 47enne coinvolto nella vicenda degli appalti post sisma per il recupero del patrimonio culturale ed ecclesiastico dell’Aquila, nell’ambito dell’inchiesta “Betrayl” condotta dagli agenti della Mobile e della Finanza su un presunto giro di tangenti per la ricostruzione delle chiese delle Anime Sante e di Santa Maria Paganica. L’indagine, al tempo, aveva portato all’individuazione di 17 indagati di cui 5 finiti ai domiciliari. Tra questi anche il numero due di Guido Bertolaso, all’epoca dei fatti vice commissario ai Beni culturali per la ricostruzione, Luciano Marchetti

L'inchiesta. La Procura aquilana contestava, ognuno secondo i propri ruoli e mansioni, i reati di corruzione, falso in atto pubblico e turbata libertà degli incanti. Cricchi era finito nelle maglie dell’inchiesta abruzzese in quanto titolare della omonima ditta individuale. Sulla scorta delle risultanze della Procura aquilana – poi decadute nel corso della lunga e articolata istruttoria dibattimentale - Cricchi avrebbe versato una prima tranche di 10 mila euro che – per gli inquirenti - sarebbe servita affinché una funzionaria si attivasse per evitare che i lavori relativi alla chiesa di Santa Maria Paganica (per un ammontare complessivo di 190 milioni) fossero assegnati mediante procedura di evidenza pubblica.

In totale l’importo corruttivo sarebbe stato dell’1 per cento dei lavori.

Le perquisizioni. Nel corso dell’operazione furono effettuate 25 perquisizioni sia a persone fisiche che giuridiche, oltre che a L’Aquila e Avezzano anche a Roma, Bologna, Pescara, Rieti e Chieti. Tra i soggetti destinatari di perquisizione architetti, ingegneri, imprenditori, faccendieri, ma anche avvocati del foro romano e bolognese. Tra le ditte perquisite uffici di aziende aquilane, avezzanesi, chietine, romane, reatine, pescaresi. Per la Procura i soggetti sarebbero stati tutti interessati alla ricostruzione e ad aggiudicarsi appalti attraverso tangenti. 
Cricchi – che negli anni aveva sempre dichiarato di essere totalmente estraneo rispetto ai reati contestati – ha riportato l’assoluzione con formula piena in linea con la tesi difensiva sempre sostenuta di legali di fiducia Stefano Marrocco e Carlo Sartini che, nella lunga istruttoria dibattimentale avevano videnziato l’estraneità ai fatti del loro assistito il quale non aveva mai consegnata alcuna somma anche in considerazione del fatto che il contratto per la chiesa e la Canonica erano regolari e comunque nessuno aveva la qualifica necessaria ad abusare del proprio ufficio.

Il sollievo. «Dopo oltre 10 anni di processo che ha portato incredibile sofferenza, sconvolgimento e danno nella vita lavorativa del mio assistito – ha spiegato a margine il legale Stefano Marrocco di Rieti - finalmente la sentenza del collegio di Avezzano ha riconosciuto l’insussistenza dei fatti restituendo almeno in parte la serenità ad una persona onesta».

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