L'ultima segnalazione arriva da Rieti, per la precisione da via Aldo Moro: due gatti, morti entrambi per avvelenamento. Di fronte a questi atti di crudeltà, che non possono trovare alcuna giustificazione, si resta a dir poco disorientati e sgomenti. La richiesta di mettere in atto tutte le azioni necessarie per contrastare questa triste piaga, avanzata nei giorni scorsi dai Grilli Parlanti di Rieti agli organi competenti, diventa, così, ancora più stringente.
Si chiede una risposta, solerte e adeguata. Come quella che ha dato il Comune di Antrodoco, quando si è trovato, in pochi giorni, a registrare ben sette casi di cani avvelenati: l'ultimo domenica scorsa, di cui si attende l'esito dell'autopsia disposta.
Tavolo tecnico, controlli intensificati e un avviso ai cittadini, tra le ultime misure adottate dal sindaco Sandro Grassi. Già in prima battuta, era stato richiesto l'intervento della Forestale, con il comandante della locale stazione, l'ispettore Giovanni Borseti, che aveva attivato anche le unità del Nucleo cinofilo antiveleno per ispezionare la zona «rossa», quella contaminata.
Un controllo a tappeto, per rilevare la presenza di altre esche ancora in agguato. Ma bonificata l'area, la mano criminale ha colpito di nuovo. Le indagini ora proseguono. Nella zona interessata, intanto, il Comune ha affisso manifesti per informare la cittadinanza sui casi di avvelenamenti di cani verificatisi nel centro storico (in particolare via Amiterno, via Cutilia, via delle Scuole e relative traverse) e sui monitoraggi con i cani antiveleno del Corpo Forestale in corso, invitando a prestare la massima attenzione e a contattare i numeri forniti per eventuali segnalazioni
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