LE SEGNALAZIONI
Le segnalazioni sono riprese negli ultimi giorni, in particolare nel periodo del caldo torrido. Complice la necessità di tenere le finestre aperte anche nelle ore notturne e la difficoltà a dormire, molti reatini hanno avvertito il cattivo odore nell’aria. Lo stesso che era stato segnalato un anno fa e che arrivava proprio dalla zona del depuratore. Alcuni si sarebbero anche avvicinati alla zona, proprio come accadde nell’agosto scorso, ma non sarebbero stati notati movimenti sospetti. Le segnalazioni sono state fatte anche alle forze dell’ordine, affinché si accerti la causa dei cattivi odori.
REATI AMBIENTALI
L’allarme è scattato immediatamente, anche in considerazione di quanto accaduto nel 2016. Proprio dalle segnalazioni dei cittadini, riportate da Il Messaggero, scattò un’indagine del Nucleo investigativo di Polizia ambientale e della Forestale che portò all’identificazione di una vera e propria banda, che sversava nell’area del depuratore scarti industriali tossici e corrosivi. Rifiuti prodotti da un’industria della provincia di Matera, che li smistava ad un’altra società sempre lucana che alla fine li sversava senza autorizzazione nell’area del depuratore di via Camposaino. Agli inizi dell’anno furono consegnati sei avvisi di garanzia per quella vicenda, ma il timore è che il «giro di affari» illeciti sia molto più ampio: anche in altri periodi sono stati avvertiti cattivi odori provenienti dal depuratore e ora, con il caldo, è tornato l’incubo dell’inquinamento.
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