«Accetto, ma avrò bisogno dell’aiuto di tutti», dice la giovane donna in piedi accanto al tavolo della commissione che ha appena ultimato lo spoglio delle schede. Dagli attivisti chiusi dalle 3 del pomeriggio nella sala conferenze del Lungovelino nessuna notizia, anzi, l’invito perentorio ad andarsene: «E’ freddo, perché non vai a casa? Tanto non ti diciamo niente». Loro no, ma sono i muri che parlano, meglio, le vetrate delle pareti esterne della sala: quando si dice la trasparenza.
Dentro ci sono alcune decine di iscritti al M5S, che nel pomeriggio hanno votato per scegliere i 32 aspiranti consiglieri. In tutto a votare si sono presentati in meno di un centinaio ma anche per i numeri bisogna aspettare le certificazioni ufficiali. Tra le diverse anime del movimento reatino c’è un equilibrio raggiunto da poco ed evidentemente ancora fragile ma c’è la volontà di preservare l’unità, di mettere in sicurezza un percorso che può aprire ai grillini il Comune.
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