Duro il giudizio di Mitolo sul Pd, «un partito che sembra snaturato rispetto ai principi fondativi e che negli anni ha perso contatto con la realtà e con le persone che invece, quotidianamente, cercano punti di riferimento trovandosi poi sole. Per questo non servono prove muscolari o atti di forza, ma capacità di ascolto e azione che sappiano coniugare le sensibilità e le volontà di chi, altrimenti, fugge dalla politica cercando risposte di pancia che non guardano al bene della collettività».
E per Mitolo Orlando è il candidato giusto per questo approdo. In questo senso si era già espresso Nicola Zingaretti, anche lui critico col Pd a trazione renziana. Probabile che la stessa scelta la faccia Fabio Refrigeri, fedelissimo di Zingaretti. Resta invece fedele all’ex premier Fabio Melilli, segretario regionale del partito, in scia col ministro Dario Franceschini, a cui Melilli resta legato a doppio filo. Ora c’è da capire chi a Rieti sceglierà l’opzione Emiliano. Attesa anche per le scelte della sinistra bersaniana, che sarebbe pronta a lasciare il Pd dopo lo strappo di Bersani e Speranza.
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