La sua esperienza calcistica si concluse nel 1972 a Palombara Sabina, dove ritrovò il fratello Tonino, per dare vita a due anni di un calcio d’altri tempi, infliggendo – nella gara del “Torlonia” nel primo anno - anche un memorabile 3-0 al Rieti di Piacentini, inserito nello stesso girone di Promozione laziale. L’ultima apparizione al “Fassini” fu nella stagione 1983-84, chiamato da Sergio Mozzetti alla guida della SC Rieti dell’epoca ma, alla decima giornata, il popolare Tom si dimise per problemi con alcuni dei senatori della squadra reatina, lasciando la panchina al compianto Luigi Festuccia.
Nella memoria collettiva dei tifosi di Rieti, Alberto Tomassoni, è identificato con il calcio di punizione: molte reti, infatti, furono realizzate proprio su calcio piazzato, il cui ricordo rimane ancora nella memoria di molti. Dei calci di punizione, Tom fu l’artefice indiscusso, probabilmente della intera storia ottantennale del calcio amarantoceleste.
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