La puntata comincia con le immagini del funerale delle vittime del terremoto di Amatrice e con le parole pronunciate dal pastore della chiesa reatina durante l’omelia.
“Dov'è Dio?” chiede la conduttrice. E Pompili spiega che la domanda è anche la sua.
“E’ necessario – aggiunge però Pompili – fermarsi ad ascoltare se la persona che la pone, oltre alla domanda, esprima anche altro. Lascio davanti alla domanda sempre il silenzio. Non si crede in Dio solo quando le cose vanno bene, la preghiera è spesso momento anche di lotta”.
“In questi mesi – commenta ancora Pompili – c’è stata una attenzione costante, la vera emergenza è però rappresentata dai beni più importanti, quelli relazionali”.
Fare in modo che le persone non siano abbandonate a se stesse, grazie anche alla solidarietà, è il primo punto della lista del Vescovo, che invita a fare di più. Al secondo punto la necessità di investimenti di tipo economico, a partire dalle infrastrutture, da non dimenticare poi l’attenzione ai beni culturali.
“Non è un quadro rassicurante – conclude Pompili - Siamo dentro una vera tragedia, ma è importante la prospettiva”. E a proposito di prospettiva, Annunziata domanda a Curcio se sia possibile una nuova ondata di speranza “Chi lavora in quelle condizioni – risponde il capo della protezione civile – lavora come se fossero da recuperare ancora persone vive. Quelle condizioni tecniche difficili possono aver dato luogo a situazioni particolari. La speranza c’è sempre”.
Troppo pochi i trenta minuti a disposizione per approfondire al meglio gli argomenti al centro della puntata, temi che di certo saranno affrontati anche nell'incontro di giovedì, che vedrà stavolta Lucia Annunziata ospite del Vescovo Pompili, in occasione dell'annuale incontro con i giornalisti e gli operatori della comunicazione.
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