LA BUFERA IN DIRETTA
Stavolta niente macchiette o colore, in diretta su Rtr: al telefono con il sindaco Antonio Cicchetti, senza filtri e senza rete, c’è un uomo che si qualifica come Nazzareno Gunnella. E’ la seconda telefonata che gli fa a distanza di cinque minuti e il botta e risposta riportato sopra, ascoltato dal vivo, è da brividi. Nella prima gli ricorda la promessa di un lavoro ricevuta in campagna elettorale. Cicchetti nega con decisione, dice di non aver mai promesso lavoro a nessuno: «Io non ho lavori da offrire, io mi sto impegnando perché vengano aziende a Rieti e loro diano lavoro«. Gunnella minaccia di buttarsi ora dal campanile di Santa Maria ora dalla Torre Civica, Cicchetti è netto nelle risposte: «Ti ho aiutato anche di persona, vai ai Servizi sociali, ti aiuteranno». Sembra finita, anche grazie alla telefonata provvidenziale di un uomo che offre la sua solidarietà a Cicchetti, stigmatizza il «ricatto sociale» di chi chiama per reclamare lavoro, e blandisce il sindaco: «So’ che l’altra sera hai fatto le 9,30 in Comune, so che stai lavorando per noi». Poi Gunnella riprende la linea e torna a bomba sulla richiesta di lavoro. E Cicchetti stavolta cede su tutta la linea: quello incalza, vuole garanzie precise sui tempi e poi anche sullo stipendio, e il sindaco, promette il posto «ai bagni pubblici di via Pennina».
LA PROTESTA DEL CENTROSINISTRA
Il centrosinistra insorge: «Promesse di lavoro in cambio del voto! Dopo questo siparietto tragicomico, se chiamassero Rtr tutti quelli a cui in campagna elettorale è stato promesso un posto di lavoro la tv avrebbe più contatti di un’agenzia di lavoro interinali. Siamo sconcertati per un film già visto, un modus operandi che testimonia la più cupa restaurazione in corso in città».
E RISPUNTA ANTONIO PREITE
E sempre in tema di deja vù, ecco rispuntare anche Antonio Preite: c’è anche lui tra gli aspiranti ragionieri-capo del Comune nella selezione appena bandita dalla giunta. Protagonista della stagione Emili che portò al pre-dissesto del Comune, poi finito agli arresti domiciliari per l’inchiesta sul mancato controllo di gestione della Latini&Associati (il processo è ancora in corso) e infine licenziato dal Comune, Antonio Preite potrebbe tornare e dalla porta principale a dare manforte all’assessore al Bilancio, Sonia Cascioli. Dal Palazzo fanno sapere che no, non sono così sprovveduti da innescare un simile testacoda. Vedremo.
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