Sul tema interviene anche Matteo Renzi: «Non inseguiamo» i 5 Stelle «nel loro atteggiamento di scontro - sottolinea l'ex premier - Se ci sono firme false, lo dirà la magistratura, non una trasmissione televisiva». Il leader del Pd si toglie comunque qualche sassolino dalla scarpa: «È vero, lo sappiamo tutti: se la Raggi avesse avuto la tessera del Pd, il blog di Beppe Grillo l'avrebbe disintegrata ogni giorno con post virali e accuse infamanti.
Ma siccome lei appartiene al movimento, loro la difendono - dice Renzi - Bene, ma allora non facciamo noi i grillini. Non inseguiamoli nel loro terreno finto moralista e molto doppiogiochista». La replica arriva dal capogruppo pentastellato in Senato, Carlo Martelli: «Renzi dice che non vuole giudicare Virginia Raggi, ma poi con la sua stessa affermazione alimenta la bufala delle "firme false" a Roma - commenta il senatore grillino - ben sapendo che nel servizio de Le Iene non si parla di nessuna firma falsa. E infatti le firme sono tutte autentiche e certificate dai pubblici ufficiali». Ma la vicenda non si chiude qui, anche perché i protagonisti del servizio televisivo promettono nuovi sviluppi. «L'importante è che non ci facciano rivivere lo stesso copione che abbiamo visto a Palermo. Con parlamentari zitti davanti ai magistrati e accuse infamanti tra grillini - attacca il parlamentare dem David Ermini - Vedremo cosa accade, certo è che sono sempre più il partito della doppia morale».
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