Roma, dopo le proteste revocata la sala del Campidoglio al convegno anti-israeliano

Roma, dopo le proteste revocata la sala del Campidoglio al convegno anti-israeliano
di Marco Pasqua
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Lunedì 27 Febbraio 2017, 13:32 - Ultimo aggiornamento: 28 Febbraio, 11:46
Dopo le proteste dell'ambasciata di Israele ma anche della comunità ebraica di Roma, Stefano Fassina, consigliere di Sinistra Italiana, ha comunicato di aver revocato la disponibilità degli spazi per il convegno anti-israeliano in programma domani in Campidoglio: «Di fronte alle preoccupazioni e alle gravi valutazioni espresse in merito all'iniziativa del movimento BDS prevista per domani, ritengo necessario un approfondimento e incontri di chiarimento. Pertanto, sospendiamo e rinviamo la disponibilità degli spazi in Campidoglio per lo svolgimento dell'iniziativa». «La situazione tra Israele e Palestina richiede a chi ha incarichi istituzionali e vuole contribuire al processo di pace di favorire il dialogo, non provocare anche involontariamente un allontanamento delle posizioni», ha aggiunto Fassina.

Il convegno, previsto per domani alle 17 nella sala della Piccola Protomoteca, era organizzato nell'ambito della 13esima settimana "dell'apartheid israeliana". Un incontro dalla chiara matrice anti-israeliana, sostenuto dal movimento BDS, che si batte per il "boicottaggio e le sanzioni ad Israele". Nei giorni scorsi, a sollevare il caso, era stata l'ambasciata di Israele, nella persona del vice capo della missione diplomatica, Dan Haezrachy, che aveva rilevato l'inappropriatezza del luogo scelto per un evento promosso da un'organizzazione antisemita. E' toccato poi alla presidente della comunità ebraica di Roma, Ruth Dureghello, chiedere al Campidoglio di annullarlo: «Un evento raccapricciante».

In mattinata, intanto, il presidente del consiglio comunale, Marcello De Vito, aveva annunciato di voler avviare "accertamenti" sul caso: «Mi sono prontamente attivato con gli uffici competenti per approfondire la natura della richiesta avanzata dal consigliere di Sinistra Italiana Stefano Fassina - aveva detto  De Vito - Inoltre, e questo aspetto mi preme in particolar modo, ho chiesto di verificare e accertare la conformità dei contenuti del dibattito con quanto stabilisce lo Statuto di Roma Capitale che all’art. 1 recita 'Roma Capitale impronta l’esercizio delle sue funzioni e l’espletamento delle attività dei suoi Organi e degli Uffici al divieto di qualsiasi forma di discriminazione fondata, in particolare, sul sesso, la razza, il colore della pelle o l’origine etnica o sociale, le caratteristiche genetiche, la lingua, la religione o le convinzioni personali, le opinioni politiche o di qualsiasi altra natura, l’appartenenza a una minoranza nazionale, il patrimonio, la nascita, le disabilità, l’età o le tendenze sessuali'. Il Campidoglio è una sede istituzionale pacifica, accogliente e inclusiva dove non c’è spazio per l’odio, l’ostilità e le discriminazioni fra popoli. Qualsiasi iniziativa che violi i principi della convivenza civile e promuova forme di discriminazione va condannata, senza nessuna eccezione».

 
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