Roma, lo schiaffo dei dirigenti comunali: nessuno fa domanda per il municipio di Ostia

Roma, lo schiaffo dei dirigenti comunali: nessuno fa domanda per il municipio di Ostia
di Simone Canettieri
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Mercoledì 15 Novembre 2017, 07:48 - Ultimo aggiornamento: 16 Novembre, 08:25

«La verità - raccontano nella sede del X municipio, quando i lampeggianti hanno ripreso la via del mare direzione Roma e le telecamere sono spente - è che qui non ci vuol venire nessuno a lavorare. Basta vedere l'ultimo interpello del Campidoglio, no?». Dalle prime ore di lunedì questa «città nella città» avrà un nuovo mini-sindaco. La politica prenderà il posto del commissario prefettizio Domenico Vulpiani, piombato qui dopo lo scioglimento dell'amministrazione per infiltrazioni mafiose e l'arresto dell'ex presidente Andrea Tassone. Da allora, in questi due anni e mezzo di trincea, è stato fatto, se non molto, di sicuro il possibile per tentare di voltare pagina. La macchina dell'ex circoscrizione ha visto in questi 26 mesi ruotare tutti i quattrocento dipendenti. Come vogliono le norme anticorruzione, come serve in un'amministrazione che era «condizionata» e «intimorita» dalla malavita. Discorso diverso invece è per chi poi deve mettere le chiavi nel quadro per far partire la macchina. Prendere le decisioni, dire sì o no.

LE RICHIESTE
Nei giorni scorsi si è chiuso l'interpello del Comune in vista della nuova macrostruttura che sarà varata i primi di dicembre. In tutto sono 190 le posizioni dirigenziali aperte.
Con l'interpello ciascun manager pubblico aveva a disposizione tre opzioni per indicare dove andare, quale ufficio o settore, o dipartimento andare a dirigere. Bene, nessuno ha scelto il X municipio. Nemmeno per sbaglio, nemmeno come terza e remota ipotesi. «Sarà anche la distanza chilometrica - aprivano le braccia ieri mattina tra i corridoi freddi dell'ex palazzo del Governatorato - ma insomma ci sembra un messaggio chiaro».
La fiorente pubblicistica di questi giorni non ha aiutato, idem quella del recente passato recante in calce il bollino «mafioso». E quindi morale della favola: Ostia si conferma la città proibita per i dirigenti capitolini. L'unica che ha deciso di mettersi a disposizione per un eventuale secondo giro (detto che la nomina poi spetterà alla sindaca di Roma Virginia Raggi) è Cinzia Esposito, l'attuale direttrice del municipio. Una signora milanese che non le manda a dire, operativa per vocazione, arrivata qui ai tempi dell'assessore Alfonso Sabella (giunta Marino) e da quei tempi ancora in pista (ieri, per dirne una, ha pensato a tutto: dai fermaposto ai caffè, con tanto di moka gigante da servire agli ospiti con i cornetti dopo il comitato straordinario). Oltre a quella di Esposito, le posizioni da ricoprire sono tre: responsabile del commercio, dell'ufficio tecnico e del sociale. Tre gangli vitali del municipio, per i quali il Comune è stato costretto nel recente passato a pescare addirittura da fuori, con due manager esterni. Che dovrebbero essere confermati.

L'ADDIO
Vulpiani intanto inizia a preparare il lungo addio al municipio. Il prefetto, che cammina ad ampie falcate verso la pensione, dopo la testata di Roberto Spada ha confessato al Messaggero che servirebbero «altri 10 anni di commissariamento» perché i clan stanno per ritornare. Ieri è sembrato più sollevato, dopo aver ascoltato le parole del ministro Minniti. Dalla prossima settimana se ne andrà, tornerà la politica. Auguri.