Ostia, immigrati, lungomuro e asili: la battaglia che sposta i voti

Ostia, immigrati, lungomuro e asili: la battaglia che sposta i voti
di Lorenzo De Cicco
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Mercoledì 8 Novembre 2017, 07:49 - Ultimo aggiornamento: 16 Novembre, 11:22

Il centrodestra strizza l'occhio a CasaPound con una mossa che sa molto di «prima gli ostiensi» (versione local di «prima gli italiani); i grillini invece puntano tutto sul vecchio totem della legalità - sugli appalti, sulle spiagge, sulle nomine - sperando di mobilitare una fetta dei 23mila elettori persi tra le comunali del 2016 e il primo turno delle municipali di domenica scorsa. Al ballottaggio del 19 novembre mancano undici giorni e le due candidate che si giocano la poltrona di minisindaco di Ostia (ma anche di Acilia, Malafede, Casal Bernocchi) sono pronte a calare sul tavolo le carte rimaste finora coperte. Obiettivo: conquistare gli astenuti, ma anche chi il 5 novembre ha votato per gli altri partiti.

«CRITERIO DI RESIDENZIALITÀ»
Monica Picca confida al Messaggero di avere già in mente il primo provvedimento con la fascia di presidente del X Municipio. «La prima delibera che presenterò - annuncia - riguarderà l'introduzione del criterio di residenzialità, che garantirà priorità sui contributi sociali a chi risiede nel territorio da almeno 5 anni». Prima gli ostiensi, appunto, almeno quelli che abitano sul lungomare da più di un lustro. E questo «criterio di residenzialità» non varrà solo per i contributi legati al welfare, nel progetto della candidata di centrodestra. «Sfruttando le possibilità previste dal decentramento amministrativo - continua Picca - chiederemo al sindaco Raggi di applicare lo stesso principio per l'accesso alle case popolari e agli asili nido». Una mossa che interessa ovviamente mamme, padri di famiglia e giovani disoccupati, ma che potrebbe riuscire a drenare verso la coalizione che va da Forza Italia a Fratelli d'Italia, a Salvini, il pacchetto di voti dell'ultradestra. Un bottino che al primo turno è valso a CasaPound il 9 per cento, quasi 6mila voti su 67mila. Del resto nelle case popolari di Nuova Ostia, gli autoproclamati «camerati del Terzo millennio» sono conosciuti per essersi opposti allo sfratto degli italiani dagli alloggi dell'edilizia residenziale pubblica (anche se erano abusivi) e per distribuire i loro famosi pacchi alimentari solo a famiglie del luogo, «mai agli stranieri», spiegano anche nella sede dei neofascisti in via Pucci Boncambi. Il feeling di CasaPound col centrodestra, quindi, potrebbe partire da qui.

«NIENTE AFFIDAMENTI»
Dall'altro lato della contesa, in casa grillina, Giuliana Di Pillo ripesca nel repertorio classico del M5S. Promette quindi l'abbattimento del Lungomuro, «siamo gli unici a volerlo fare davvero»; sugli appalti «non faremo affidamenti diretti perché non dobbiamo accontentare amici o amici degli amici». La fedelissima di Virginia Raggi promette «maggiore sicurezza nel territorio con l'installazione di più telecamere e l'aumento dei vigili», e fa sapere che nei prossimi giorni presenterà altri possibili assessori della sua giunta (finora ne ha designati 3 su 6).

LE ALLEANZE
«Non faremo apparentamenti», ha detto ieri Di Pillo mentre il centrodestra si riuniva per decidere la stessa cosa. Nessuna alleanza ufficiale. Anche se, ovviamente, dietro le quinte ci saranno tentativi di agganci sotterranei. La sfida sarà anche di piazza. Giorgia Meloni tornerà nel X municipio lunedì, anche Matteo Salvini è atteso in zona litorale la prossima settimana, mentre gli azzurri sono in pressing per schierare Silvio Berlusconi, che per il primo turno non si era fatto vedere.

I COMIZI
Nel M5S romano sperano di schierare Beppe Grillo per la chiusura della campagna elettorale, consapevoli che per Virginia Raggi il voto di Ostia è un test elettorale di importanza strategica. La sindaca di sicuro dovrebbe tornare a Ostia nei prossimi giorni - ieri ha chiamato la Di Pillo per incoraggiarla ad andare «dritta alla meta» - e lo stesso dovrebbe fare Roberta Lombardi, la deputata grillina in corsa per la Regione Lazio. In attesa di capire su quali big contare, il Movimento intanto lancia la campagna adotta un astenuto, «faremo appello a tutti i cittadini affinché, non solo vadano a votare, ma invitino anche altri a farlo», spiegano dal quartier generale del M5S, forse con la speranza di riconquistare i grillini delusi.
 

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