Pizzarotti: «M5S fa politica sulla pelle dei romani e Raggi non ha detto una parola»

Pizzarotti: «M5S fa politica sulla pelle dei romani e Raggi non ha detto una parola»
di Stefania Piras
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Martedì 9 Gennaio 2018, 10:39
Sindaco che impressione le fa questa storia?
«Da una parte è evidente che non si possono risolvere i problemi non affrontati in due anni, ma quello che è paradossale è l'atteggiamento tenuto. All'inizio di questa storia suggerivo a Raggi: chiedi aiuto, tira su il telefono».

E invece come è andata secondo lei?
«Io penso che non si possa scherzare su una cosa serissima come i servizi ai cittadini. E lo hanno fatto: hanno montato un caso politico e hanno detto nell'ordine: no non è vero che portiamo i rifiuti in Emilia, no non ci serve ci serve più, i parlamentari emiliani del M5S che dicono è tutta una strumentalizzazione, e alla fine per non tornare indietro e non mandarli più non hanno persino detto che non c'è più emergenza, poi che costa troppo, e si sono rivolti all'Abruzzo che ha replicato giustamente Dovete chiederlo anche a noi, non siamo mica la vostra discarica».

Sintesi politica?
«L'approccio del M5S è strumentale, ideologico, cavalcano i temi ma vorrei dire loro che funziona quando non governi. Stanno facendo politica sulla testa dei romani e del sindaco di Roma che non a caso non ha detto una parola».

Perché?
«È chiaro che hanno preso una scelta per la campagna elettorale e non per risolvere i problemi. Lo trovo inaccettabile. Quando amministri devi avere un approccio istituzionale. E quindi devi prima cercare di risolvere il problema poi puoi tornare a dire che servono impianti e che ci sono problemi strutturali da anni».

Ama aveva ammesso il problema quando ha scritto alla regione.
«Sì ma poi è stato gestito tutto a livello politico. Hanno detto che era colpa di Zingaretti e che l'Ama è un ente tecnico come se i vertici non li scegliessero loro. Dov'è l'autonomia del sindaco qui? Ha scaricato tutto su enti tecnici ma qui la colpa del M5S che ha preso una strada politica».

Hanno ceduto alla tentazione di fare campagna elettorale scegliendo dove dirottare i rifiuti?
«Per me è evidente. Ricordo che venne a Parma Cavallo, bravissimo consulente di Ama che disse che il nostro modello era bellissimo. Il M5S di Roma gli fece ritrattare le dichiarazioni, si affrettarono a dire che era venuto a titolo personale, che a noi non interessa nulla di Parma. Lo hanno messo in mezzo a un gioco politico. Non riescono a distinguere tra politica, consenso e vita amministrativa».

L'hanno accusata di fare discorsi da tesserato Pd, come risponde?
«Io parlo da amministratore. Loro pensano che sia tutto campagna elettorale. Quando devi intraprendere un'azione ti confronti con norme, tempistiche e realtà».

Dopo la chiusura di Malagrotta, Roma potrà mai chiudere il suo ciclo di rifiuti solo con qualche piccolo impianto di compostaggio, come prevede la Montanari?
«Ah Montanari, ex assessore della giunta Pd. La risposta è no, soprattutto per una città complessa e su grande scala come Roma. Anche Parma che ha intrapreso percorsi virtuosi si è posta il problema di dove va il rifiuto transitorio. Ho letto il consigliere pasdaran della sindaca, Calabrese, che nega l'evidenza e dice noi faremo impianti a freddo. Bene, nel frattempo tieni i rifiuti in strada?»

E quindi il termovalorizzatore serve.
«Ti serve sicuramente un impianto di smaltimento di ciò che ad oggi non è recuperabile. È evidente che oggi ti serve o un inceneritore o una discarica. Ma intanto puoi prendere accordi stabili con altre entità dialogando con la tua regione. Continuano a dire non vogliamo inceneritori e si fanno i loro piani da soli senza accordo con la regione. Così fai solo proclami».

Come è successo a voi in campagna elettorale?
«Io non ho cambiato idea ma devi prendere contatto con il mondo reale, che ti piaccia a no».
 
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