Primarie centrosinistra Roma al via: sei candidati, tetto di spesa 30mila euro

Primarie centrosinistra Roma al via: sei candidati, tetto di spesa 30mila euro
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Venerdì 12 Febbraio 2016, 15:34 - Ultimo aggiornamento: 13 Febbraio, 09:54

«Presentiamo i candidati alle primarie del centrosinistra di Roma. Organizzeremo le primarie nelle decine e decine di luoghi dove si potrà votare». Così il segretario del Pd cittadino Lazio Fabio Melilli presentando i sei candidati alle primarie del Campidoglio: Chiara Ferraro, Roberto Giachetti, Roberto Morassut, Gianfranco Mascia, Stefano Pedica e Domenico Rossi.

«Abbiamo ritenuto di ammettere anche Chiara alle primarie - ha aggiunto parlando di una ragazza autistica che è fra i candidati -. Tra le regole delle primarie c'è un tetto di spesa massimo per candidati di trentamila euro e chiediamo una rendicontazione puntuale».

«Oggi inizia una bella festa. Perché quando partecipano i cittadini è sempre una bella festa». Così il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti. «E a tutti i candidati cosa posso dire? Non lasciatemi solo come quando stavo in Provincia» aggiunge. 

«Sull'azione del prossimo sindaco io credo debbano trionfare parole come onore, rigore, determinazione e onestà. Poi ci vuole competenza e grandissima umiltà. La città è in grandissima difficoltà e credo si debba ricreare un rapporto di fiducia», ha detto Giachetti durante la presentazione dei candidati al Palatium. «Sto girando molto la città ed è un patrimonio di conoscenze straordinario. Le cose che sto ascoltando sono uno strumento per trovare soluzioni e ho promesso che qualunque parola sul programma sarà direttamente condizionata da questo. Quanto al tetto di spesa - ha aggiunto - io ho lanciato una campagna di mini finanziamento».

«L'amministrazione non si fa con gli slogan, il mio sarà basta slogan», ha detto Morassut. «Penso che per vincere il movimento democratico deve proporre uno schieramento largo ed avere le componenti della sinistra radicale e anche componenti moderate. Guardo con interesse ai contenuti dell'iniziativa svolta da Francesco Rutelli», ha aggiunto. «C'è bisogno di fare un lavoro di conoscenza e rilettura della città. Penso di muovermi su quattro questioni: la prima è che il Comune così come l'abbiamo conosciuto non è più efficiente. Serve dare a Roma uno status diverso e speciale. Può essere una Regione nuova o una città metropolitana con poteri speciali», ha proseguito. «Secondo aspetto: le risorse, perchè senza di esse non si fa nulla. Serve un rinnovato patto con il governo - aggiunge - Poi il paradigma del bilancio di Roma va ristrutturato per fare le cose che servono alla città. Infine utilizzare meglio il nostro patrimonio immobiliare».

 «Visto che il patto del Nazareno ha funzionato penso ad un patto per il Campidoglio a Roma, allargando a tutti, anche arrivando ai 5 stelle», ha dichiarato Pedica. Un posto in Giunta per i 5 Stelle qualora fosse eletto sindaco? «Certo - ha continuato - io ho già offerto loro ambiente, legalità, se vogliono si parla a tavolino. Il patto del Campidoglio serve perché oggi nessuno ha la sfera magica per controllare l'incontrollabile, da parentopoli ad affittopoli».

«Io ero al Family Day e la mia posizione è diritti delle unioni civili sì, stepchild adoption no. Il tema dei bambini va affrontato in termini più ampi», ha sottolineato Rossi. «Io sono romano, nato a Monti, sono sempre stato a servizio del paese e ora sono al servizio di una città. Le cui priorità sono sicurezza, legalità, assistenza e sviluppo. Le differenze tra noi? Queste sono le primarie del centrosinistra e non del Pd. Io sono espressione del Centro Democratico e ci sono differenze se politiche». 

«Sarò un candidato fuori controllo. Con me sindaco Roma cambia clima», ha sostenuto Mascia. Tra i primi punti da affrontare per Mascia la questione «cemento su cemento»: «In questa città si continua a costruire - ha spiegato il candidato sindaco dei Verdi -. Rispetto a questo quando sarò sindaco si dirà basta al cemento e si riconvertiranno le case ecologicamente». «Il secondo punto sono i cassonetti - ha aggiunto - Il problema si risolve con il porta a porta. Quando sarò sindaco la raccolta porta a porta sarà al 60%». «Altro problema grosso la mobilità pubblica - prosegue Mascia - penso ad esempio a mettere le bici attaccate ai bus. Poi c'è la scuola: noi diciamo che la scuola deve essere pubblica e per tutti».

«Bisogna evitare l'isolamento nelle strutture del nostro welfare seppure dignitose. Abbiamo fondato una cooperativa, non assistenziale ma produttiva, con Chiara e i ragazzi come lei e Chiara sta imparando attraverso il
lavoro. Noi intendiamo il welfare come bene comune e la sua candidatura nasce per dare una svolta. Mi chiedono perchè con il Pd, io risponde che con le primarie si afferma un principio democrazia. A prescindere dal risultato che otterremo è già un passo importante», ha detto Ferraro, il padre di Chiara, la giovane autistica candidata alle primarie del centrosinistra. Chiara è seduta insieme agli altri candidati allo spazio eventi Palatium. «Mi chiedono perche "non ti candidi tu"? Perché è diverso. Siamo qui - ha spiegato il padre durante la presentazione - perché la costituzione ce lo permette: dice che Chiara può stare qui, nei punti di governance».



 

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