Raggi, Di Maio: Virginia sa cosa deve fare

Raggi, Di Maio: Virginia sa cosa deve fare
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Giovedì 4 Gennaio 2018, 12:19
«La sindaca Raggi ha chiesto di andare al giudizio immediato. Non ci sono commenti da fare perché questo è un Paese dove come fai sbagli: se non lo avesse fatto, sarebbe stato un problema, l'ha fatto ed è un problema. Io sono molto tranquillo su questo: Virginia sa quello che deve fare»: è il commento del candidato premier del MoVimento 5 stelle Luigi Di Maio, intervenuto questa mattina a San Giorgio della Richinvelda rispetto alla scelta della sindaca della Capitale nella vicenda giudiziaria.

Nella partita giudiziaria che coinvolge la sindaca di Roma accusata di falso documentale per la nomina di Renato Marra, fratello del suo ex fedelissimo Raffaele, a capo del dipartimento Turismo del Campidoglio, la palla passa ora al gip dopo la richiesta di giudizio immediato avanzata oggi dai suoi difensori. Toccherà infatti al giudice Raffaella De Pasquale firmare il decreto di giudizio immediato con il quale fisserà il processo davanti al giudice monocratico. Un atto che potrebbe arrivare già il 9 gennaio prossimo, giorno in cui era fissata l'udienza preliminare del procedimento che coinvolge, con la Raggi, lo stesso Raffaele Marra accusato per quella nomina di abuso d'ufficio, reato per il quale la Procura ha chiesto l'archiviazione per il sindaco. Raggi potrebbe affrontare il processo in primavera e allontanare anche fisicamente la sua posizione processuale da quella di Raffaele Marra che se nell'udienza del 9 gennaio sarà rinviato a giudizio avrà un processo separato davanti ad un giudice collegiale. La sindaca invece apparirà davanti al giudice monocratico per difendersi dalla accusa della Procura secondo cui mentì all'ufficio Anticorruzione del Comune in relazione alla nomina di Marra senior che da vigile urbano graduato fu promosso a capo del dipartimento turismo con un incremento di stipendio pari a 20 mila euro.

La mossa di Raggi permetterà alla sindaca di saltare l'udienza preliminare e di far slittare il giudizio a dopo la tornata elettorale delle politiche consentendo a M5S di fare campagna elettorale senza avere una loro esponente eccellente sotto i riflettori.

L'inchiesta sulle nomine travolse la sindaca esattamente un anno fa quando i pm le contestarono la nomina di Renato Marra, da vicecapo della polizia municipale alla Direzione Turismo del Campidoglio, e di Salvatore Romeo, capo della segreteria politica con un aumento di stipendio da 39mila euro da dipendente del Dipartimento Partecipate a 110mila euro, poi ridotti a 93mila a seguito dei rilievi Anac.

Per il caso Romeo la sindaca viene indagata per abuso d'ufficio ma la Procura poi ne sollecita l'archiviazione nel
settembre scorso. Proprio in relazione a Romeo la Procura indagò anche su alcune polizze vita da lui stipulate nel 2016 e che vedevano tra i beneficiari anche la stessa Raggi. La sindaca interrogata ha sempre ribadito la correttezza del suo operato. La tempesta giudiziaria costò il posto a Raffaele Marra, coinvolto anche in un processo per corruzione in concorso con il costruttore Sergio Scarpellino per la compravendita di un appartamento, e a Salvatore Romeo. Quest'ultimo però ora nuovamente ritornato a ricoprire il ruolo di funzionario al comune. 

 
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