Rifiuti, ultimatum della Regione: «Il Comune indichi la discarica»

Rifiuti, ultimatum della Regione: «Il Comune indichi la discarica»
di Fabio Rossi
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Martedì 17 Gennaio 2017, 07:53
Per Roma e la sua area metropolitana serve una discarica di servizio, e dovrà essere il Campidoglio a indicarla. Lo prevede il piano regionale dei rifiuti e ieri pomeriggio, dopo diversi solleciti arrivati negli ultimi mesi da via Cristoforo Colombo, l'ultimatum è arrivato direttamente sulla scrivania di Virginia Raggi, nell'incontro con Nicola Zingaretti. Tra l'amministrazione comunale e la Regione, insomma, è scontro sulla soluzione necessaria per trattare i rifiuti non riciclabili e uscire dall'attuale gestione straordinaria (e onerosa): oggi Roma manda fuori città tremila tonnellate di rifiuti non trattati ogni settimana, pagando le aziende (anche estere) che li trattano e li smaltiscono. Ma la quest'opzione non può essere utilizzata per sempre: l'Unione europea, infatti, consente di portare all'estero il talquale (ossia i rifiuti non trattati), soltanto per brevi periodi, in attesa di risolvere la situazione autonomamente in modo strutturale. La Pisana sta rivedendo il suo piano su questo delicato fronte e per completarlo manca soltanto la Città metropolitana di Roma, che non ha ancora individuato gli impianti necessari a evitare l'emergenza. Anzi, la maggioranza a Cinque stelle ha da poco mandato in soffitta il piano di Ignazio Marino, che prevedeva la realizzazione di ecodistretti per trattare la raccolta differenziata, a partire da quello progettato a Rocca Cencia.

IL CONFRONTO
Della questione si è discusso ieri pomeriggio, a Palazzo Senatorio, nel vertice tra l'amministrazione comunale - con Virginia Raggi e la neo assessora capitolina all'ambiente Pinuccia Montanari - e la Regione, con Nicola Zingaretti e il responsabile regionale dei rifiuti Mauro Buschini. Il Campidoglio si è detto già più volte contrario alla discarica di servizio e la sindaca lo ha confermato, parlando di «piano di raccolta differenziata» e «recupero dei materiali riciclabili per portare Roma al livello della principali capitali europee». Ma Zingaretti è stato chiaro: «Dai conti della Regione una discarica di servizio alla fine dovrà essere individuata - spiega il governatore - Su questo punto ci sono opinioni differenti su cui ci confronteremo». Secondo Buschini, infatti, «anche con i migliori livelli di differenziata e nei sistemi meglio organizzati c'è sempre una frazione non riutilizzabile o riciclabile, che ha bisogno di un luogo sicuro: un impianto in cui depositare questa ultima frazione, dopo aver superato tutti i processi di lavorazione». Quella che l'ex assessore capitolino, Paola Muraro, immaginava utilizzata per «i sottofondi stradali». Posizioni insomma che al momento sembrano divergenti.

LA PROCEDURA
Sta di fatto che la Regione chiede una posizione definitiva e soprattutto ufficiale: «Invieremo una nota ad assessore e sindaca con cui formalizziamo l'utilità di trovare chiarezza su questi punti». Anche perché poteri sostitutivi della Regione, nella scelta del sito, non sarebbero previsti e quindi, in caso di mancata indicazione da parte del Campidoglio, sarebbe una sfida tutta della Raggi far quadrare i conti e «contribuire alla fase di chiusura del piano rifiuti», sottolinea Zingaretti. Anche perché, in mancanza di una soluzione strutturale, si rischia una procedura d'infrazione da parte dell'Unione europea. Con una sanzione per l'Italia (che si rivarrebbe sulla Regione Lazio) piuttosto pesante: la cifra potrebbe superare i 40 milioni annui.