Rifiuti, ok di Raggi al disgelo. E frena il piano Grillo. Pd oggi nei quartieri

Rifiuti, ok di Raggi al disgelo. E frena il piano Grillo. Pd oggi nei quartieri
di Lorenzo De Cicco
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Domenica 14 Maggio 2017, 09:24 - Ultimo aggiornamento: 09:36
Per trattare i rifiuti della Capitale Beppe Grillo invoca il modello Barça, rivisto e corretto (molto corretto) su scala romana, il governo lo gela con il ministro Galletti e anche nel Campidoglio pentastellato frenano sul piano del leader M5S che vorrebbe costruire due nuovi impianti di «separazione» dell'immondizia, «uno a Roma Nord e uno a Roma Sud». Una cosa è certa: per quanto i contatti sull'asse Genova-Palazzo Senatorio siano frequenti e più che amichevoli, il video che l'ex comico ha pubblicato ieri sul Blog non era stato concordato con Virginia Raggi e la sua squadra. Impegnata a tutto campo nell'azione amministrativa per liberare le strade dalla spazzatura, e poco interessata al guanto di sfida lanciato da Matteo Renzi con il retake delle magliette gialle, che oggi puliranno parchi e piazze della città. La sindaca, piuttosto, prova a ricucire con la Regione a guida dem e giudica «positivo» l'intervento del governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, che ieri su queste colonne si era detto «pronto a collaborare per salvare Roma».

Il garante Cinquestelle invece ha deciso di entrare a gamba tesa nel duello politico con il Pd, pubblicando sul suo sito un intervento in versione «Grillo mannaro», ipse dixit. L'ex comico ribadisce di non volerne sapere di «discariche e inceneritori» e svela di guardare piuttosto «a Barcellona», perché lì, sostiene, «c'è uno dei più grandi separatori di immondizia, che non brucia niente». Questa, secondo Grillo, «potrebbe essere un'ipotesi» per la Capitale. «Ne mettiamo uno a Roma Nord e uno a Roma Sud. Duemila tonnellate a testa e risolviamo».
Il Campidoglio, quindi, vuole aprire due nuovi impianti? In realtà dalla giunta M5S schiacciano sul freno: quello di Grillo viene inquadrato come un contributo alla discussione politica sul tema rifiuti, ma nei piani dell'Ama, la partecipata comunale, non figura l'apertura di nessun nuovo sito di questo tipo. Anche perché, come ricorda subito la Regione Lazio, «Roma di separatori di immondizia ne ha già 4. A Barcellona invece ci sono tre inceneritori e una discarica».

Sulla ricetta catalana di Grillo interviene anche il governo, con il ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti, che derubrica il tutto come «soluzioni da bar sport, che porterebbero Roma in una situazione di emergenza intollerabile». Barcellona, attacca il ministro, «ha la metà degli abitanti di Roma e ha in pieno centro un termovalorizzatore da 350mila tonnellate di rifiuti l'anno».

PROVE DI TREGUA
Mentre il video di Grillo viene cannoneggiato dal Pd, ma anche da pezzi del centrodestra come l'ex sindaco Gianni Alemanno, sotto traccia Virginia Raggi prova a ricucire con i dem che governano in Regione. Dallo staff della prima cittadina trapela che «la sindaca ha letto con molta attenzione la lettera di Nicola Zingaretti pubblicata sul Messaggero». L'intervento del governatore del Lazio è stato «giudicato positivamente», sottolineano nel Raggio magico, «nella speranza che si possa avviare un percorso virtuoso nell'interesse dei cittadini». «Ora mi auguro che le polemiche lascino finalmente spazio all'azione di governo», ha detto la sindaca ai suoi.

A proposito di azioni di governo, il Campidoglio ha deciso di quintuplicare i controllori - passeranno da 100 a 500 - per multare chi abbandona i sacchetti in strada. Ma il problema centrale resta quello degli impianti. E così mentre la monnezza romana, dopo il New York Times, viene trattata anche dai media francesi (il Nouvel Obs ieri ha scritto che Roma «assomiglia più a Calcutta che a Berlino»), la Città metropolitana, guidata sempre dalla Raggi, ha chiesto aiuto agli altri comuni della provincia, ipotizzando la creazione di alcuni «siti di conferimento» attorno a Monterotondo, ma anche vicino al santuario del Divino Amore. Ma i sindaci dei piccoli comuni, da Cerveteri a Palestrina, hanno risposto con una raffica di no. Della serie: «Non portate qui i rifiuti della Capitale».