Roma, ecco il piano per trattenere
le grandi imprese, oggi l'incontro

Roma, ecco il piano per trattenere le grandi imprese, oggi l'incontro
di Andrea Bassi
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Giovedì 23 Novembre 2017, 00:05 - Ultimo aggiornamento: 10:26
Il giorno è arrivato. A poco più di un mese dall’apertura del tavolo “anti-declino” per Roma voluto dal ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda, il piano industriale per rilanciare la capitale sta per entrare nel vivo. Oggi il ministro vedrà la sindaca di Roma, Virginia Raggi e il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, per illustrare i prossimi passi e i rispettivi ruoli nel progetto di rilancio. Ma la novità della giornata è anche un’altra. Calenda incontrerà, in separata sede, i rappresentati di una cinquantina di imprese, quelle più grandi, che hanno la loro sede a Roma. Del resto la decisione di “scendere in campo” per la Capitale, Calenda l’aveva maturata dopo lo stillicidio di delocalizzazioni da parte di multinazionali che avevano insediamenti nella città. L’intenzione del ministro è di attivare un piano di «retention». Tradotto, trovare il modo di convincere le grandi imprese a rimanere nella Capitale. 

IL QUESTIONARIO
Già nei giorni scorsi i tecnici del ministero hanno predisposto, insieme a Unindustria e all’Ice (l’Istituto per il commercio con l’estero) un articolato questionario per chiedere alle prime cento imprese con sede a Roma, e che rappresentano oltre 50 mila occupati, quali sono le principali criticità che ogni giorno incontrano nello svolgere la loro attività imprenditoriale sul territorio. Ma anche per chiedere quali sono i progetti di sviluppo e di crescita occupazionale programmati dalle aziende. Delle cento aziende contattate, in circa sessanta hanno già risposto. La lista delle “lamentele” è lunga.

Le infrastrutture, per esempio, sono considerate «inadeguate». Molte imprese hanno indicato tra le criticità la mancanza di un sistema logistico efficiente, il manto stradale sconnesso, i collegamenti tra il centro e le periferie, la mancanza di un piano di sviluppo delle infrastrutture. Bocciati anche i trasporti pubblici: ritardi, mancanza di affidabilità negli orari, collegamenti carenti, frequenza delle corse serali inadeguata. Un altro tasto dolente è quello della sicurezza. Nelle risposte delle imprese è emersa la percezione di una delinquenza diffusa, della presenza di periferie disagiate. Tra le lamentele anche la presenza di prostituzione in prossimità degli uffici. E che la presenza nelle periferie delle imprese non sia semplice, lo dimostrano anche le rimostranze in materia di decoro e pulizia. Alcune aziende hanno sottolineato di dover convivere con dei roghi illegali di rifiuti in prossimità dei loro uffici periferici.

LA MAPPATURA
Ma il punto più critico per le imprese riguarda la lentezza del rapporto con gli uffici comunali: tempi di risposta lunghi e mancanza di trasparenza nelle logiche decisionali. In base alle risposte ricevute, i tecnici del ministero hanno anche disegnato una mappa delle aree geografiche di maggiore “sofferenza” per le imprese a Roma. Ben 32 gruppi che hanno mosso osservazioni critiche risiedono in sette zone: l’Anagnina, l’Eur Torrino, Santa Palomba, BufalottaSalaria, Tiburtino/Casilino, ma anche il Centro storico.

Eppure, nonostante tutto, il 57% delle aziende ha piani di sviluppo, il 43% progetti ad alto valore aggiunto, il 18% ha dichiarato di voler aumentare il personale. 
L’obiettivo del ministero, dunque, è convincere le imprese a restare. In che modo? Dopo l’incontro plenario di oggi, Calenda avvierà degli incontri faccia a faccia con ciascuna delle imprese invitate. Entro gennaio sarà predisposta una assistenza tagliata su misura per ciascuna delle grandi aziende della capitale. Questo avverrà attraverso la costituzione di una task force in grado di fornire un supporto individuale, magari velocizzando le pratiche burocratiche e rendendo più trasparenti i processi decisionali. Per gli interventi su sicurezza, decoro e trasporti, il lavoro invece è affidato al tavolo con il Comune e la Regione e sui quali, comunque, delle prime risposte potrebbero arrivare già oggi.
 
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