Roma, oggi inizia l'era Raggi: «Orgogliosa di essere la prima sindaco donna di Roma»

Roma, oggi inizia l'era Raggi: «Orgogliosa di essere la prima sindaco donna di Roma»
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Giovedì 7 Luglio 2016, 14:42 - Ultimo aggiornamento: 8 Luglio, 08:25

Nella Città Eterna è iniziata l'era 5 Stelle. Si riunisce per la prima volta il consiglio comunale a maggioranza pentastellata. Virginia Raggi presenta la sua giunta. E avverte: «È questa la nostra grande occasione per cambiare le cose, un'occasione per Roma e M5S. Ce la faremo».

 

Anche perchè il direttorio del Movimento, tutto schierato nell'Aula Giulio Cesare tranne LUigi Di Maio in Israele, sa benissimo che dal Campidoglio le stelle potrebbero arrivare a Palazzo Chigi. «È una giornata storica, arriviamo al governo» dice Alessandro Di Battista dipingendo l'orizzonte pentastellato. Intanto già da domani la sindaca e la sua giunta affronteranno i primi nodi: quello dell'emergenza migranti e il caso del Baobab al centro di numerose polemiche.

L'inquilina del Campidoglio promette di essere il sindaco «di tutti» e si dice «orgogliosa di essere la prima donna» alla guida della Capitale. Annuncia una «nuova era democratica», porte aperte di Palazzo Senatorio per i cittadini dall'ultima domenica del mese, assemblea capitolina e riunioni delle commissioni in streaming. «Questa deve tornare ad essere la casa di tutti i romani» dice Raggi che accoglie i consigliere con un «benvenuta, benvenuto». «È la nostra grande occasione per cambiare le cose, è l'occasione di tutti i romani per tornare ad avere una Città che si occupi di tutti», ripete sotto la statua di Giulio Cesare. «Ci avviciniamo all'importante compito che ci attende con senso del dovere e con umiltà sapendo che ricostruire una città in macerie, come quella che ci hanno lasciato, non sarà facile - spiega la sindaca che in Aula ricorda i predecessori storici e indiscutibili, Petroselli e Argan - Ma ce la possiamo fare. È un obiettivo che il M5S può e vuole raggiungere».

Non più emozionata come sul balcone vista Fori. Raggi sembra quasi disinvolta, rilassata. Di sicuro sorridente. Si concede fuori programma anche familiari: il lungo abbraccio con Roberto Fico, il saluto a parlamentari M5s, cittadini, parenti. E poi sicuramente la parentesi più 'domestic' di quando prende il figlio Matteo in braccio e lo mette seduto sullo scranno del sindaco, anzi della sindaca. «Ricordiamoci sempre da dove siamo partiti - avverte alla fine l'Aula - siamo cittadini e tra i cittadini dobbiamo rimanere, girando per la città parlando ai romani, riavvicinando finalmente la politica alle persone». Insomma la Roma in macerie può diventare la vera scommessa da vincere su cui M5S si gioca il salto di qualità. Lo sanno Alessandro Di Battista, Paola Taverna, Carla Ruocco in prima fila perchè oggi «è una giornata storica».

L'entusiasmo 5 stelle va in diretta streaming tra selfie e video con gli smartphone. «Siamo pronti, ora governiamo Roma» esordisce il capogruppo pentastellato Paolo Ferrara facendo il suo ingresso in Aula Giulio Cesare. E Enrico Stefano raggiante: «eravamo uno sparuto gruppetto ora siamo tantissimi». E indica la super pattuglia di 29 pentastellati, tutti sugli scranni di sinistra, accanto ai sette del Pd che promettono per voce di Roberto Giachetti, in aula con gli altri ex competitor Giorgia Meloni, Alfio Marchini e Stefano Fassina, «un'opposizione determinata e costruttiva». «Li marcheremo stretti», dice più d'uno tra i 7 dem, ma aggiungono «sono tanti, non sarà semplice».

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