Salari, arriva il sì dei revisori: «Ma rischio bonus a pioggia»

Salari, arriva il sì dei revisori: «Ma rischio bonus a pioggia»
di Simone Canettieri
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Domenica 25 Giugno 2017, 09:16 - Ultimo aggiornamento: 26 Giugno, 12:25
Il ritorno dell'Oref. L'organo dei revisori dei conti, che lo scorso dicembre bocciò il primo bilancio della giunta Raggi, questa volta dice sì, e quindi «certifica», la riforma del salario accessorio dei 23mila dipendenti capitolini. Un via libera che renderà il nuovo contratto decentrato operativo da luglio, con l'approvazione in giunta prevista già la prossima settimana e i primi effetti nelle buste paga di vigili, maestre e amministrativi dal prossimo ottobre. Un risultato rivendicato dalla sindaca Virginia Raggi e dal delegato al personale Antonio De Santis lo scorso maggio. A creare polemiche, però, ci sono le prescrizioni dell'Oref al via libera.

LA STOCCATA
I revisori sottolineano la «genericità e la scarsa diversificazione delle competenze che determinano le prerogative per l'attribuzione delle indennità specifiche e per i disagi operativi». Non solo. Dalle tabelle relative alle ipotesi di ripartizione delle risorse emergono «alcune anomalie riguardo le indennità attribuite alle diverse categorie dei lavoratori». L'Oref rimarca soprattutto «il mancato superamento delle criticità accertate dal Mef circa l'illegittima erogazione dei compensi corrisposti in modo generalizzato e in assenza di idonei criteri». In poche parole i revisori fanno sapere al Comune che «non sembra essere prevista in modo puntuale la commisurazione della remunerazione della parte accessoria del salario alla performance del singolo individuo». Da qui si arriva a un vecchio ritornello del salario accessorio degli ultimi anni. Il collegio infatti scrive che «tale modalità di erogazione appare assimilabile al cosiddetto metodo a pioggia che potrebbe essere di nuovo oggetto di rilievi da parte del Mef». Come accaduto appunto nel 2014.

LA DIFESA
Dal Comune si soffermano però più sulla notizia, e cioè il via libera, che sul resto. Con questo lascia passare Raggi è intenzionata ad accelerare sul «nuovo contratto per i dipendenti capitolini che è un nuovo inizio per l'amministrazione».
Sempre dal Campidoglio rispondono alle critiche dell'Oref così: «Siamo in linea con il nuovo contratto del Governo». A dimostrazione di una saldatura inedita rispetto al passato tra sindacati confederali e grillini c'è anche Giancarlo Cosentino, numero uno della Cisl capitolina. Che spiega: «Guardiamo i fatti: sicuramente l'Oref ha dichiarato che il contratto è legittimo dal punto di vista della sostenibilità finanziaria. Questo è il punto più importante di qualsiasi ragionamento».
Riguardo le prescrizioni, continua il sindacalista cislino, «sulla produttività e sui possibili premi a pioggia l'Oref non dà un giudizio tecnico e non fornisce le soluzioni». Cosentino ricorda che i «premi sulla produttività del team e non più del singolo sono in linea con il Governo». Aggiunge De Santis: «Siamo molto contenti di aver restituito un contratto a Roma, era molto importante ottenere la certificazione finanziaria e quindi la partita è chiusa. L'Oref? Ha posto dei rilievi sulla parte contrattuale rispetto a quali ci sarà tempo per dialogare positivamente».

LA SVOLTA
La riforma, che entrerà in vigore dal 1° luglio, prevede che gli extra di vigili, impiegati e insegnanti siano legati ai risultati ottenuti dagli uffici in cui lavorano. E chi non raggiungerà almeno il 70% degli obiettivi prefissati (compresi i dirigenti) rimarrà senza bonus in busta paga. Per ridurre l'assenteismo, il Campidoglio ha deciso di collegare quasi il 10% della «produttività di struttura» alla presenza in servizio, che verrà agganciata a un punteggio.
Chi è sempre presente riceverà il massimo, che corrisponde a 40 punti. Con possibilità di decurtazioni. Inoltre arriverà l'indennità di disagio per chi lavorerà in periferia (è il caso degli amministrativi), si chiederà agli insegnanti maggiore flessibilità sugli orari e le turnazioni e infine per i vigili urbani è contemplato un extra di 66 euro al mese per chi andrà a dirigere il traffico. Questi gli architravi della riforma che rischia di essere uno dei pochi obiettivi centrati dall'amministrazione grillina in questo primo anno di governo. A parte i dubbi dell'Oref.