Tavolo per Roma, si parte: progetti in due mesi

Tavolo per Roma, si parte: progetti in due mesi
di Andrea Bassi e Simone Canettieri
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 18 Ottobre 2017, 07:56 - Ultimo aggiornamento: 19:12


ROMA Non solo c'è l' accordo, ma si va anche di fretta: salvo incidenti di percorso, dal 15 dicembre i progetti per il rilancio della Capitale diventeranno operativi. Si partirà dunque con la cantierizzazione. Dopo schermaglie e tensioni, il tavolo convocato dal ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda trova il via libera di tutti: dai sindacati alle associazioni di categoria passando per il governatore Nicola Zingaretti e soprattutto Virginia Raggi. Anzi, al Mise si registra proprio la pace tra il ministro e la sindaca. «Volevo ringraziare Virginia e Nicola: andiamo avanti così, lasciamoci alle spalle le incomprensioni e le polemiche», è la conclusione finale di Calenda. «Con lui c'è un ottimo rapporto: lo dico subito, perché so che me lo chiederete», mette le mani avanti la sindaca davanti alla stampa quando il tavolo è finito. Il Mise ha riconvocato tutti per il 17 novembre, per mettere a fuoco e limare i progetti finanziabili. Il 15 dicembre l'ultima tappa, prima di iniziare con i bandi.

LA FORMULA
Ci sarà una cabina di regia istituzionale, guidata dal Mise, con dentro Comune e Regione. «Ma non sarà un commissariamento», tiene a specificare Calenda più volte, guardando dritto negli occhi Raggi, seduta davanti a lui, affiancata a destra da Susanna Camusso e sinistra da Zingaretti. Commissariata o meno la pentastellata è intenzionata a salire sul treno in partenza. «Su Roma si vince o si perde tutti insieme», fa mettere a verbale la grillina al termine della riunione durata oltre due ore. «Saremo coprotagonisti del rilancio di Roma», promette il presidente della Regione. Il quale entrando nel merito spiega: «Mettiamo a disposizione decine di milioni per il sostegno alle imprese, l'efficientamento energetico, le scuole, il commercio e l'artigianato tutte scelte figlie del confronto con la città e i soggetti sociali». Su questo il Mise ha offerto la disponibilità di integrare con nuove risorse tutti i capitoli proposti. «A questo possiamo aggiungere - conclude Zingaretti - gli investimenti sulle infrastrutture come i 140 milioni sulla Roma-Viterbo e i 180 milioni sulla Roma-Lido».

I fondi utilizzati saranno principalmente quelli del Patto per il Lazio siglato da Renzi e Zingaretti nel 2016, il Comune farà la propria parte con 300 milioni, il Mise integrerà i bandi già avviati. Le aree di intervento sono cinque: competitività e innovazione, turismo, energia e mobilità sostenibile, interventi per lo sviluppo e riqualificazione urbana. Secondo il numero uno di Unindustria Filippo Tortoriello i fondi ammontano ad «alcune centinaia di milioni, tra Comune, Regione e governo». Nicolò Rebecchini, presidente Acer Ance Roma, ha parlato di momento di «forte convergenza». L'altra decisione importante uscita dal vertice di ieri, è il cambio di governance. Un sistema innovativo, con una cabina di regia che definisce le priorità e le iniziative, un lavoro che viene fatto insieme da associazioni e istituzioni, sia a livello locale che nazionale, e può avvalersi anche di agenzie esecutive del governo, come Invitalia e Ice e Consip. Non solo. La cabina di regia potrà invitare anche altri ministri. Musica per le orecchie della Raggi che sin da subito avrebbe voluto allargare il tavolo anche al Tesoro e a Palazzo chigi, gli unici che hanno a disposizione le leve per aumentare le risorse per la Capitale. La caratteristica più importante della cabina di regia, è che sarà permanente. Sopravviverà, cioè, ai ministri, sindaci e governatori pro-tempore. Il piano industriale per Roma è piaciuto anche ai sindacati. La leader della Cisl, Annamaria Furlan, lo ha definito «molto positivo». Susanna Camusso della Cgil ha parlato di «metodo positivo».
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA