Roma, la regia dietro gli abusivi: stessa merce contraffatta e banchetti tutti uguali

Da settimane piazza Navona è invasa da venditori di chincaglierie e griffe false

Roma, la regia dietro gli abusivi: stessa merce contraffatta e banchetti tutti uguali
di Federica Pozzi
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Martedì 23 Aprile 2024, 06:00

Una piazza Navona illuminata dal sole, tanti i turisti nella domenica che coincide proprio con il Natale di Roma, come anche le famiglie che hanno scelto di fare una passeggiata ai piedi della Fontana dei Quattro Fiumi. In mezzo a loro, o meglio a intralciare il loto percorso, decine e decine di venditori ambulanti che, già dalle prime ore del mattino, hanno occupato la piazza, alcuni con tavolini improvvisati con alcuni cartoni, altri con i teli a terra, altri ancora camminano in mezzo alla folla. Vendono di tutto: carica batteria, giochi per bambini, sciarpe, occhiali, cappelli, rose, cover per telefoni. Ma c’è una particolarità che non sfugge agli occhi attenti di chi ce li ha davanti tutti i giorni: «Non sono qui per caso, non ci capitano. Sono sempre gli stessi, ognuno con le sue postazioni e la tipologia di merce che gli viene affidata».

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I DIPENDENTI

«Alle 11 di questa mattina già ce ne stavano 31», dicono i dipendenti di uno dei tanti ristoranti che si trovano ai lati della piazza, esasperati dalla presenza degli abusivi che, oltre a «restituire un’immagine indegna della Capitale», non è raro che «importunino i clienti seduti ai tavolini, cercando di convincerli a comprare gli oggetti che vendono.

Siamo obbligati a intervenire noi, i vigili non fanno niente».

Marco lavora in uno dei ristoranti dall’altro lato rispetto alla chiesa da circa 12 anni, di fronte al suo locale - a metà pomeriggio di ieri - ci sono almeno 10 abusivi che fanno avanti e indietro. «È proprio un’organizzazione, sono centinaia e sono sempre gli stessi, ognuno con il suo spazio prestabilito nella piazza, è incredibile che non gli facciano nulla a parte identificarli», afferma. Ma la cosa più interessante, spiega, è «vedere come siano organizzati benissimo, ormai sanno quando arrivano i vigili, tolgono tutto, si spostano e poi tornano». «Si avvertono tra di loro quando c’è una situazione di pericolo, c’è uno con il telefono che gira e li chiama, un altro che gli porta da mangiare all’ora di pranzo. Si tratta soprattutto di bengalesi e nigeriani», conclude Marco. Il guadagno? Facile da calcolare. Una sciarpa costa loro circa 80 centesimi, la rivendono anche a 10 euro. «Ne vendono circa 100 al giorno in giornate come questa», spiega un commerciante. «Il problema è che nessuno mette un freno a questa cosa, noi paghiamo le tasse e dobbiamo stare zitti, Abbiamo fatto petizioni, richieste, non cambia mai nulla, è una gasba», dice Lorenzo, titolare de La dolce vita.

LA FIVA

Un danno di immagine ma anche una perdita di clienti per i proprietari di bar e ristoranti che non sono però gli unici ad essere esasperati dagli abusivi. C’è infatti un’altra categoria, quella degli ambulanti, a pagare il prezzo della presenza sempre maggiore dei venditori irregolari a piazza Navona e non solo. «Quello che lamentiamo più spesso ai municipi è proprio la presenza degli abusivi che, per sintesi, vengono spesso associati a noi ambulanti, che invece paghiamo regolarmente le tasse», spiega Valter Papetti, presidente Fiva (Federazione italiana venditori ambulanti) Roma. «Come Confcommercio abbiamo denunciato il fenomeno, ma la risposta è sempre la stessa: non c’è sufficiente organico per fare controlli, il territorio è grande e le forze ridotte», spiega Papetti. «Purtroppo identificarli o sequestrargli la merce non serve a nulla, il giorno dopo stanno di nuovo lì», conclude.

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