La stazione Termini torna a far parlare di sé. Continuano gli episodi soprattutto notturni spesso cruenti a discapito di cittadini e turisti, (questa volta anche delle forze dell'ordine) da parte di clochard, folli e ubriachi che rendono piazza dei Cinquecento una zona di cui aver paura. Eclatante il caso verificatosi nella notte tra domenica e lunedì quando all'una uno straniero 34enne di origini marocchine ha creato il panico tra i passanti: prima ha aggredito la sua ex ragazza, poi minacciato alcuni passanti e infine ha sfidato gli agenti della polizia locale di Roma Capitale brandendo un coccio di bottiglia, costringendo i vigili a estrarre le pistole.
LA RICOSTRUZIONE
I due vigili hanno tentato di calmarlo.
IL MUNICIPIO
«Il prefetto ci ha incontrati il 3 agosto insieme ai Comitati di residenti e gli esercenti di zona da quelli di Castro Pretorio, all'Esquilino, a quelli di Piazza dei Cinquecento - dice il consigliere e presidente della Commissione trasparenza del I municipio Stefano Tozzi - la situazione a Piazza dei Cinquecento e zone limitrofe è segnalata da moltissimo tempo, da anni, abbiamo spiegato al prefetto che la situazione negli ultimi mesi è diventa ingestibile, stiamo cercando di lavorare per arrivare almeno ad un'apparente normalità, ma non c'è. Ci ha detto che stanno cercando di intensificare i controlli dando seguito alla direttiva del ministro e che nel medio periodo si potranno vedere i primi risultati». «Ma il tema è un'altro - specifica Tozzi -: intorno alla stazione Termini una delle più importanti d'Italia si stanno "ammassando" tutti i maggiori centri di accoglienza. Poi è normale che piazza dei Cinquecento sia popolata notte e giorno da senza fissa dimora, sbandati che si vanno ad aggiungere agli spacciatori. Il Comune deve capire che oltre ad essere un problema di sicurezza diventa anche un problema di organizzare l'accoglienza che non può essere concentrata in un'unica zona, da poco siamo riusciti a scongiurare una nuova apertura di un centro di accoglienza all'ex Radisson blu di via Giolitti».