Roma, assistente del Papa trovata morta. La famiglia: «Vogliamo la verità»

Roma, assistente del Papa trovata morta. La famiglia: «Vogliamo la verità»
di Marco De Risi e Adelaide Pierucci
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Giovedì 25 Febbraio 2016, 08:22 - Ultimo aggiornamento: 26 Febbraio, 10:05


«Cerchiamo la verità sulla fine di Miriam, vogliamo sapere come è morta nostra figlia». Chiedono giustizia i genitori di Miriam Woldu, per loro il risultato dell'autopsia che parla di «morte naturale» significa poco, vogliono sapere se qualcuno ha delle responsabilità, «Nessuno potrà restituircela» dicono ai carabinieri «ma se qualcuno ha sbagliato allora è giusto che paghi». La Procura ha aperto un'inchiesta per omicidio colposo, il sostituto procuratore Pantaleo Polifemo e il procuratore aggiunto Pierfilippo Laviani ascolteranno i medici che avevano in cura la collaboratrice del Papa impiegata a Santa Marta, malata di diabete e incinta di sette mesi. Il magistrato ha disposto il sequestro della documentazione sanitaria trovata nell'abitazione della donna e l'interrogatorio del medico di base e del ginecologo che l'assistevano. L'autopsia eseguita dal medico legale de La Sapienza, Mariarosaria Aromatario, ha escluso la morte violenta. Nessun segno sul corpo. Ma ci vorranno esami più approfonditi per capire la causa esatta della morte di Miriam e scoprire anche se un intervento tempestivo avrebbe potuto salvarle la vita. Accertamenti sono stati disposti anche sul feto.
 
IL SEGRETO
«Non avremo pace finché non sapremo la verità». Si tormenta le mani e il cuore il fratello di Miriam, è lui che venerdì sera ha chiamato i carabinieri preoccupato perché da due giorni la sorella non rispondeva al telefono ed è entrato insieme ai vigili del fuoco nel piccolo appartamento di via Cesare Pascoletti, alla Pisana. Miriam era solo un corpo gonfiato dai liquidi, la sua morte risaliva ad alcuni giorni prima, e fino a venerdì sera nessuno l'aveva cercata davvero.
Italiana di origini eritree, Miriam Woldu, 34 anni, viene ricordata a Santa Marta come una persona «gentile e sorridente, che amava molto la musica». Nella vita di Miriam Woldu, una donna credente, appassionata di musica, c'era un segreto, un uomo misterioso conosciuto in Vaticano, un addetto alla sicurezza di Papa Francesco. La donna, pare che nascondesse il suo amore, ma una vicina qualche settimana fa lo aveva visto una sera di sfuggita, «alto, elegante, capelli tagliati a spazzola come li portano i militari, con un mazzo di fiori in mano». Ma nemmeno lui, forse il padre del bambino che doveva nascere, si era accorto del silenzio di Miriam, la sua morte risale - è questa l'unica certezza per ora dell'autopsia - a quattro cinque giorni prima del ritrovamento. L'uomo è stato ascoltato dai carabinieri ed ha raccontato che non ha potuto fare nulla per Miriam perché era fuori, in missione all'estero. Anche il Papa quando ha saputo della morte dell'impiegata è rimasto dispiaciuto. A Santa Marta tutti aspettavano la nascita del figlio di Miriam, e molti monsignori si erano prenotati per battezzare quel bambino morto insieme alla madre.
 

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