«Fate presto», appello di Alessandro Gassmann per ricollocare una quercia nella piazza

«Fate presto», appello di Alessandro Gassmann per ricollocare una quercia nella piazza
di Cristina Montagnaro
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Mercoledì 6 Gennaio 2016, 14:21 - Ultimo aggiornamento: 15:01

Ce ne sono molti nella nostra città e ci ricollegano alla natura, ma oggi alcuni sono a rischio e a volte anche abbattuti: come la quercia dell’omonima piazza di Roma, a due passi da piazza Farnese e Campo de Fiori, dove c’è anche la sede del Consiglio di Stato. Su Twitter, nel silenzio dell’amministrazione capitolina, sta  crescendo sempre di più l’appello lanciato da Alessandro Gassmann, attore, con 151.000 follower, che dal suo profilo scrive: "quando ricollocherete la quercia dell’omonima piazza, prima lasciata morire poi segata, chi i responsabili?” con tanto di hastag non mollo.
La quercia stata abbattuta il 5 dicembre dal dipartimento Ambiente e Ufficio Giardini, in quanto malata. Le radici, simbolo della piazza, sono state soffocate dalla nuova pavimentazione. Nonostante i cittadini abbiano alzato la loro voce, ancora non è stata sostituita, nel silenzio delle istituzioni.




In queste ore ha aderito all’appello di Gassmann, Michele Anzaldi, parlamentare del Pd, che ha fatto un ulteriore passo avanti con due idee:

Ipotesi 1
a) Cercare una ditta che, in cambio di uno spazio pubblicitario e della risonanza che la vicenda avrebbe in cronaca e nelle riviste specializzate, intervenisse nello smantellamento dell'attuale pavimentazione;
b) Coinvolgere l'Università per un analisi del terreno e per lo studio e il monitoraggio della nuova pianta;
c) Cercare un vivaio che fornisca l'albero, sempre in cambio di pubblicità;
d) Coinvolgere una ditta che ripavimenti l'area in maniera idonea e compatibile con la vita di un albero.

Ipotesi 2
a) Lo smantellamento e ripristino potrebbero essere fatti dal Genio Militare o da qualunque ente pubblico abbia un escavatore;
b) La pianta potrebbe essere donata dal Ministero dell'Agricoltura;
c) sponsor potrebbero offrire materiali e spese vive.
In attesa che l’amministrazione intervenga si mobilitano i cittadini, che rivogliono il loro albero, che non solo ha dato  il nome alla piazza, ma era diventato anche un  punto di incontro per giovani e adulti  e nello stesso tempo univa le radici dei cittadini.

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